Sampmania: un anno in altalena (ma con due derby vinti)
Il 2016 è stato un anno particolare, per la Sampdoria e per il sottoscritto. Anche perchè è coinciso in maniera perfetta con il mio 'esordio' a Calciomercato.com. Era il 1° gennaio, a breve 'compirò' un anno. Ecco perchè è giusto approfittare di questo Sampmania per ringraziare singolarmente tutti quelli che, per 365 giorni, hanno dedicato un minuto del loro tempo per leggere i miei articoli e discutere con me di calcio e di Sampdoria. In un anno intero ho sempre interagito con persone capaci di esprimere un punto di vista a volte simile al mio, altre volte diametralmente opposto, ma sempre con educazione e puntualità . Senza strepiti, insulti o sparate. Vi assicuro che, nel panorama generale dell'informazione sportiva, è una vera rarità . Rende tutto più leggero, piacevole e stimolante.
Quando ho iniziato a lavorare per Calciomercato.com, lo confesso, avevo persino un po' di paura. Per me era la 'Serie A', l'occasione per confrontarmi con un mondo meraviglioso e dimostrare di essere all'altezza. Oltre ad aver trovato un ambiente pulito e sano - ve lo posso garantire, nessuno ti dice cosa scrivere o come scrivere purchè si parli di realtà e di fatti - ho capito grazie a chi legge e commenta, a chi muove critiche o si complimenta, che questa realtà è la mia. E per me è davvero importante. Spesso si evita di dire grazie per non dare l'impressione di essere 'ruffiani', o di voler regalare sviolinate gratuite. Non sono il tipo. Ma ve lo devo.
Questa premessa è fondamentale anche per spiegare quanto sia complicato scindere il 2016 professionale dal 2016 della Sampdoria. Anche perchè sono stati dodici mesi vissuti 'in altalena'. Su e giù, tra esaltazione e tristezza, con emozioni forti, delusioni grandi e gioie altrettanto vivide. Fermatevi a riflettere, e a ricordare quante cose potete inserire tra quel Genoa-Sampdoria 2-3 del 5 gennaio (la prima partita del 2016) e lo 0-0 con l'Udinese. Ah, non so se ci avete fatto caso, ma è stato anche l'anno dei due derby su tre. Giusto per ricordarlo.
Il borsino del 2016 è sostanzialmente in pareggio: mezzo campionato da incubo, che ha sancito la bocciatura genovese di Montella (credo che si stia discretamente rifacendo dei patimenti passati guidando il Milan, buon per lui), e una prima parte della nuova stagione vissuta con tanti acuti e qualche flessione. Causata anche da una squadra giovane, sfrontata ma inesperta, che non può proprio risultare antipatica. Per me lamedia sportiva è un 6. Sufficienza abbondante che tende al rialzo considerando la ristrutturazione bogliaschina che ha portato in dote anche un nuovo campo alla Primavera e un utile in bilancio che lascia ossigeno alla Samp in vista di gennaio.
Già , il mercato. Il vero cruccio di chi attende il 2017. Le indicazioni societarie, questa volta, sono chiare. E' già un passo avanti rispetto alle scorse finestre di trasferimento: non si vende nessuno sino a giugno, si tiene l'ossatura della squadra e si operano piccoli correttivi. Finalmente un po' di sana 'noia', verrebbe da dire. La valutazione del mercato doriano passerà inevitabilmete da questa promessa. Se sarà mantenuta, lo considererò un traguardo, e un sintomo di programmazione. Altrimenti mi renderò conto che la Samp proprio non può resistere di fronte ad una iniezione di liquidità fresca.
Credo che la sessione 2016-2017 sarà fondamentale per capire in che percentuale i programmi sbandierati dalla dirigenza siano concreti. Il tanto agognato pareggio di bilancio non solo è stato raggiunto, ma ora è comparso persino il segno 'più': la teoria dice che non c'è alcun bisogno di vendere adesso. Così come non ci sono casi spinosi di giocatori in scadenza di contratto, che possono puntare i piedi per andarsene. Neppure il tanto desiderato Torreira; giusto lasciarlo partire, se vuole, e giusto da parte sua anche ambire a una crescita professionale che forse - lo dico a malincuore - la Samp non gli può dare. Ma altrettanto corretto da parte di Corte Lambruschini è decidere modi, tempi e termini della sua cessione. Anche perchè il contratto recita 2020.
I punti deboli di questa squadra invece sono evidenti a tutti: occorre rinforzare la difesa, trovando valide alternative sulle corsie, e magari un centrale di affidamento per sostituire il partente Krajnc. Toccherà a Giampaolo poi trovare nuovi sbocchi ad un gioco che nelle ultime uscite sembra essersi un po' avviluppato su se stesso. I buoni propositi per il 2017, invece, sono presto fatti: confermare l'allenatore, primo passo per costruire una realtà importante su fondamenta ben definite. Interiorizzare il concetto che la Samp, purtroppo, non tratterrà molto a lungo i suoi gioielli: la logica del 'sono tutti cedibili' è stata annunciata in ogni maniera, non ci si può più stupire. Confermare il responsabile delle scoperte di mercato in casa Samp, lo straordinario Pecini. E magari, perchè no, vincere altri due derby. Sarei felice di essere io a raccontarveli.