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  • Spalmania, esonerare Semplici è un errore: nemmeno Guardiola salverebbe la Spal

    Spalmania, esonerare Semplici è un errore: nemmeno Guardiola salverebbe la Spal

    • Andrea Robertazzi
    La posizione di Leonardo Semplici sulla panchina della Spal è sempre più in bilico dopo la sconfitta rimediata contro la Roma. Colpa, ovviamente, del rendimento complessivo della squadra: sempre più ultima e ormai condannata ad una retrocessione apparentemente inevitabile. Al momento il tecnico è ancora in carica e sarà valutato il suo allontanamento solo durante la sosta di Natale. La domanda è se sia giusto procedere ad un cambio di guida tecnica.

    La sconfitta di Roma era da mettere in preventivo e nemmeno il più ottimista dei tifosi poteva aspettarsi il colpaccio all'Olimpico contro un avversario del genere. A fare la differenza in negativo sono state le troppe sconfitte negli scontri diretti, dal Lecce alla Sampdoria e al Brescia, che hanno abbattuto l'entusiasmo e ridimensionato quelle che erano le speranze di tifosi e società. E sul banco degli imputati è finito proprio Leonardo Semplici. Anche se colpevole di cosa, sinceramente, è difficile da capire.

    In queste pagine si è sempre difeso l'operato del tecnico, che ha dimostrato nel corso degli anni di essere il vero valore aggiunto della Spal. Lo ha fatto anche un anno fa, trascinando ai margini della top10 una squadra da salvezza e poco più. Quest'anno non sta riuscendo in alcuna impresa, è evidente, ma quali colpe possono essergli addossate? La responsabilità è della società, che in estate ha svuotato la squadra dei suoi uomini più importanti, per infarcirla di ragazzi poco esperti e non all'altezza dei predecessori. In condizioni simili qualunque allenatore si sarebbe trovato in grandissima difficoltà. La colpa, quindi, non è certo da attribuire a Semplici, che più che imputato dovrebbe indossare i panni della parte lesa. E la realtà dei fatti è che nemmeno Guardiola riuscirebbe a salvare questa squadra. Si vada quindi avanti con Semplici, che ha già dimostrato di poter fare miracoli con questi ragazzi, oppure si retroceda con dignità, ammettendo che le colpe di questo fallimento non sono certo di un allenatore che merita di sedere sulla panchina fino all'ultimo giorno del campionato.

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