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Suso-Inter, ecco com'è andata davvero

Suso-Inter, ecco com'è andata davvero

  • Daniele Longo
Suso più altri dieci. E' questo il pensiero di Gattuso, ribadito a più riprese sia alla vecchia che alla nuova dirigenza. Troppo importante lo spagnolo per questo Milan, troppo decisivo per sacrificarlo sull'altare del mercato. Eppure un rischio i rossoneri lo avevano corso la scorsa estate, con l'Inter che aveva fatto più di un pensierino sul numero 8 rossonero.

ECCO COM'E' ANDATA - Una clamorosa indiscrezione del mese di giugno: nei tanti incontri tra l'agente Lucci e l'Inter non si era parlato solo di Vecino e Zappacosta ma anche della situazione di Suso. Il Milan viveva una situazione di profonda incertezza societaria che lo costringeva a non ritenere nessuno incedibile, nemmeno i pezzi pregiati della rosa. Il gradimento da parte dei nerazzurri c'era ma non si è andato oltre un semplice pour parler perché  la fuga di notizie aveva generato la rabbia dei tifosi rossoneri manifestata sopratutto sui social. La trattativa tra i due club non è mai nata per due motivi: il primo è relativa alla clausola rescissoria presente nel contratto dell'ex Genoa da 38 milioni è valida solo per l'estero e ha una scadenza fissata al 15 di luglio, il secondo è che Mirabelli aveva comunicato all'entourage dello spagnolo la volontà di ascoltare eventuali offerte solo da parte di club che non militano nel campionato italiano (c'era stato un timido sondaggio del Chelsea). Uno scenario, quest'ultimo, abbastanza concreto tanto che il vecchio Milan si era cautelato andando dritto su Callejon del Napoli.

UOMO DERBY - Dopo averla sfiorata in almeno due circostanze, Suso è pronto a far male di nuovo all'Inter. Con la maglia rossonera  il folletto di Cadice ha giocato sei derby- 5 in campionato, 1 in coppa Italia- realizzando 3 reti e fornendo anche 2 assist. Numeri eloquenti che fanno di Suso un vero uomo-derby, forse il giocatore più temuto dalla banda allenata da Spalletti. Da lui domenica sera Gattuso si aspetta quel qualcosa in più, il dettaglio che fa la differenza in partite tanto sentite quanto spesso bloccate da tatticismi o ansie da prestazione. Perché l'assioma in casa Milan, alla fine,  rimane sempre lo stesso: Suso più altri dieci. 

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