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  • Un cappuccino con Sconcerti: il calcio è come un regime totalitario, l'informazione è un male

    Un cappuccino con Sconcerti: il calcio è come un regime totalitario, l'informazione è un male

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Proviamo a fare un sogno: un’epoca in cui tutti, se hanno voglia, parlano con tutti di quello che vogliono. Si può rispondere, non sogno, son desto: oggi con internet ognuno parla con chi vuole. Errore. Tutti oggi nel calcio possono comunicare, pochissimi lo fanno e nessuno risponde alle domande di nessuno. Non c’è scambio, parla solo uno e solo se gli viene dato il permesso dalle società.  


    Che pensereste di un capo di partito, di un primo ministro, di una nazione che non accettasse domande, che limitasse ai suoi cittadini l’accesso ai mezzi di comunicazione, che  scegliesse lei i temi che saranno rivolti e si annotasse  il modo con cui voi scrivete archiviando poi tutto in dossier personali? E’ esattamente quello che succede nel calcio.  

    E ai giornalisti basta essere portati dentro l’alveare, non interessa la qualità del miele. La domanda è:  perché deve andare così? E’ democratico, è civile? E’ ancora ammissibile e per quanto?  Succede così nei regimi totalitari, non c’è libertà di rapporto. Così nel calcio è passato il concetto che l’informazione è un Male.  E la comunicazione accetta la propria morte. 

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