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  • Italia, tra malintesi e tensione: Ventura è nel pallone, ma ora è vietato sbagliare

    Italia, tra malintesi e tensione: Ventura è nel pallone, ma ora è vietato sbagliare

    • Federico Zanon
    Un malinteso, dopo la figuraccia contro la Spagna. Sabato sera, al Bernabeu, l'Italia ha vissuto una delle pagine più vergognose degli ultimi trent'anni, oggi, a Coverciano, c'è stato un misunderstanding che ha aumentato la tensione in casa Azzurri, impegnati domani contro Israele in una sfida decisiva per i playoff. I giornalisti, arrivati al centro sportivo azzurro per assistere, come da programma, ai 15' minuti di allenamento, sono stati fatti uscire, a sorpresa, dal servizio di sicurezza, e fatti rientrare qualche minuto più tardi. Che ci sia Ventura, il quale non ha gradito molte critiche del post Madrid, dietro a questa scelta è stato smentito dalla Federcalcio, la quale ha etichettato quanto successo un un errore di comunicazione legato all'orario di inizio della seduta, ma è chiaro che l'ambiente sia tutt'altro che tranquillo.

    Così come non lo è Ventura, che ieri non si è presentato sul campo, nella seduta di scarico degli Azzurri, e oggi è apparso molto teso. Che un allenatore abbia le sue idee e voglia difenderle fino alla fine è un pregio, ma è altrettanto vero che nel calcio si vive di risultati e di traguardi. Il ct dell'Italia, di una Nazionale che ha vinto quattro Mondiali, che rappresenta un Paese che trasuda calcio, che ha 60 milioni di allenatori, ha compiti e responsabilità come pochi allenatori nel nostro Paese. Deve capire le priorità, prima di tutto, deve curare la comunicazione (le dichiarazioni dopo Spagna-Italia, in quest'ottica, sono stato un autogol) e deve saper reggere la pressione. Sperimentare non è più un'opzione, l'Italia ha bisogno di certezze. Ventura deve dargliene in fretta o c'è il rischio di passare alla storia come il secondo allenatore, dopo Alfredo Foni, che non ha portato gli Azzurri alla fase finale di un Mondiale. 

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