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  • Acerbi, le scuse non bastano. Tifosi ancora indispettiti dal suo gesto

    Acerbi, le scuse non bastano. Tifosi ancora indispettiti dal suo gesto

    • Tommaso Fefè
    “Acerbi, fatti un bagno di umiltà”, questo il tono medio dei messaggi che si moltiplicano sui social da due giorni. Non è bastato il video di scuse del difensore della Lazio venerdì sera, subito dopo la partita contro il Genoa, per sedare gli animi. Il gesto di zittire i (pochi) tifosi presenti all'Olimpico dopo il suo gol non è proprio andato giù. Ingenuità dettata dall'adrenalina, ha detto il leone per giustificarsi. Ma per molti il suo comportamento resta inaccettabile.

    Il numero 33 è sotto accusa da diverso tempo tra i sostenitori laziali per prestazioni ritenute dai più non all'altezza. I 36 gol subiti in questa stagione lo hanno visto spesso sul banco degli imputati, insieme a tutto il reparto arretrato. Lo stesso Sarri non gli ha risparmiato qualche velata (ma nemmeno troppo) critica. E anche l'anno scorso le cose non erano andate meglio. Gran parte della tifoseria sostiene che l'ex Sassuolo si sia adagiato sugli allori dopo alcune annate ad alto livello, nelle quali si è guadagnato complimenti e stima.

    Un credito di fiducia che però si sta piano piano erodendo e quest'ultimo episodio sembra aver incrinato definitivamente il rapporto. Ad aggravare la sua posizione ci sarebbero anche le parole rilasciate a caldo a DAZN dopo il fischio finale: "Delle critiche mi frega meno di zero. La gente non sa come funziona uno spogliatoio, per fortuna. Ci sono meno tifosi oggi di quando c'era il Covid". L'impressione, leggendo i commenti e sentendo le voci dell'ambiente romano, è che questa volta il centrale difensivo dovrà lavorare molto per ricucire lo strappo. Repubblica intanto oggi scrive che la sua permanenza è certa fino a giugno, poi si vedrà. Il suo contratto scadrà nel 2025, ma su di lui ci sono gli occhi di diverse possibili pretendenti.

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