
Albertini: "L'Inter ricorda il mio Milan e non parte svantaggiata contro il Barcellona"
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INTER-BARCELLONA - “Al di là della tattica, il primo requisito indispensabile in una fase cruciale della coppa è l’attenzione. Molti giocatori dell’Inter hanno già disputato la finale di Istanbul due anni fa e perciò sanno gestire certe emozioni”.
BARCELLONA - “Una squadra sbarazzina, con i pro e i contro che ne conseguono. Concede qualche occasione agli avversari, ma al contempo sa sfruttare la freschezza e l’imprevedibilità dei suoi giovani”.
INTER SVANTAGGIATA - “Assolutamente no. Marotta e Ausilio hanno costruito la squadra seguendo logiche semplici: mixando giovani ed esperti, facendo però affidamento su un gruppo di italiani come Barella, Acerbi, Bastoni, Darmian, Dimarco. Un elemento cruciale, perché sono loro che creano il senso di attaccamento alla maglia. Marotta aveva già seguito questo modus operandi alla Juventus e lo ha replicato a Milano”.
L’INTER RICORDA IL SUO MILAN? - “Verissimo. In certi casi deve essere la società a creare il contesto per far rendere al meglio i giocatori. Uno spogliatoio coeso ti spinge a dare di più, a superare ogni difficoltà. Io posso testimoniarlo nella mia duplice veste”.
DOVE L’INTER PUO’ VINCERE LA PARTITA? - “A centrocampo. L’Inter ha tre giocatori — Barella Calhanoglu e Mkhitaryan — che offrono al contempo equilibrio e imprevedibilità. Ciò determina anche il numero di palloni che arriveranno agli attaccanti”.