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  • Atalantamania: colpo di scena Miranchuk, e la Dea dei record aspetta l'Inter!

    Atalantamania: colpo di scena Miranchuk, e la Dea dei record aspetta l'Inter!

    • Marina Belotti
    Soffrirà fino al 93’, non farà più la goleada della domenica in casa di una “piccola”, rischierà di farsi beffare, ma questa Atalanta sta dimostrando di avere la ‘garra’ dei sudamericani. Perché giocare a meno di tre giorni da un’eliminazione non prevista e avere la testa a un’altra Champions da conquistare in cinque mesi è difficilissimo, ancora di più se i compagni in campo fino a ieri occupavano la panca con i bagagli in mano.
     
    MIRA E TIRA- Prima di ieri, in questa Serie A, aveva giocato 195’ spalmati in 7 partite: ergo, una media di 27’ a gara, il classico spezzone della ripresa. E proprio ieri, a pochi giorni dall’inizio di un mercato che lo vedrà quasi sicuramente levare le tende, in una partita forse ancora più importante della Champions per stare attaccata al treno delle grandi, ti ritrovi titolare Aleksey Miranchuk, col suo 59 e il mancino letale. Un’intuizione lungimirante quella del tecnico orobico: se gioca male, motivo in più per dirgli addio, se gioca bene, quotazioni che salgono e un pensierino all’Europa League. Oltre a un gol, confezionato proprio da un altro giocatore che non sembrava all’altezza e invece sta crescendo a vista d’occhio conquistandosi la fiducia della piazza, Giuseppe Pezzella: la rete della rivalsa che apre le danze alla rimonta. Ci mette del suo anche Koopmeiners, aiutato dall’ex Tameze, e il pensiero vola subito a giovedì, quando sul campo è mancato il suo apporto tecnico insieme a quello di Pasalic (che palo!), per strappare il pass degli ottavi di Champions. Ma adesso c’è l’Europa League e la Dea, a -3 dalla vetta e dalla salvezza, sogna in grande.
     
    A 3 DALLA VETTA- Anche se il Gasp non ha guardato tutte le euro-avversarie, gli ottavi dell’Europa meno bella ma sempre più prestigiosa, sa di poter giocare per vincere qualcosa di concreto. Che sia il trofeo dell’Uel, la Coppa Italia ‘maledetta’ o lo scudetto. Paradossalmente, per la squadra nerazzurra sarebbe più alla portata quello, conquistato ‘di partita in partita’, senza la pressione di una finale. Magari in trasferta, perché è lì che l’Atalanta dà il meglio di sé: imbattuta in campionato, sui campi nemici ha raccolto 25 punti sui 37 totali, viene da sei vittorie in sei trasferte di fila, record assoluto nella sua storia ultracentenaria. E il Bentegodi era un fortino, da quando Tudor è al comando della flotta veneta, abile a liberarsi dalle marcature nerazzurre in area piccola, mettendo più volte in difficoltà Djimsiti e Demiral. Ora c’è la Roma, sabato alle 15 in casa, mentre Milan e Napoli si toglieranno punti domenica alle 20.45: la vetta è lì, nel giro di una partita (3 punti), e se vince le prossime cinque la raggiunge. Il 16 gennaio c’è un’altra Atalanta-Inter, e i milanesi ci arriveranno a 96 ore dall’impegno in Supercoppa contro la Juve

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