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  • Chievomania: io vorrei, non vorrei, ma...

    Chievomania: io vorrei, non vorrei, ma...

    ll senso della stagione del Chievo è racchiuso nella storia del giovane Acosty. Velocista prestato al calcio. Visto troppo poco al Chievo. Ma perché? Una squadra che sfiora il baratro e che non ha trovato ancora la sua identità avrebbe il dovere di provare a invertire la rotta in tutte le maniere. L'osservazione di Sannino sul poco utilizzo del ragazzo lascia perplessi. "I giovani vanno valutati, il loro inserimento dev'essere ragionato". Caro Sannino, chi gioca sta facendo forse meglio? No.

    Chi ha talento lo deve esprimere soprattutto in un momento in cui non arrivano risultati e non sono maturare certezze consolidate. Questo è un Chievo del 'io vorrei, non vorrei ma..." e lasciamo pure i puntini. Squadra incompiuta e piena di incongruenze. Le scelte, almeno così dice il campo, non pagano. E tante comparse rischiano di restare a guardare. Forse troppo a lungo.

    Acosty a Bologna è stato unico giocatore capace di regalare un guizzo. Perché privarsene? Perché non rischiarlo? Con lui sono rimasti, spesso in naftalina, giovani di belle speranze come Ardemagni, Improta, Lazarevic. Va detto che pure gli infortuni non hanno aiutato Sannino.

    L'impressione, però, è che a volte servirebbero coraggio e fantasia, per uscire da schemi prevedibili e al momento privi di riscontri positivi. Acosty è una freccia. Il Chievo ha bisogno di gente che si accende per tornare a riveder la luce. Altrimenti, perché questi ragazzi sono stati chiamati a Verona?
     


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