Calciomercato.com

  • Di Carlo fa 100 vittorie:|'Chievo, non mi fermo qui'

    Di Carlo fa 100 vittorie:|'Chievo, non mi fermo qui'

    Cento candeline. Cento vittorie. Cento volte Mimmo. La scelta è caduta sulla notte migliore. La caduta degli Dei per festeggiare le cento vittorie da allenatore professionista di Mimmo Di Carlo.
    Bel traguardo davvero. Non per tutti. Tuttavia, l'impresa messa a segno contro il Napoli è già stata consegnata alla storia. Il tempo è tiranno e domani al Bentegodi arriverà il Genoa. Altra capolista del momento, altra avversaria di apprezzabile livello.
    Altra sfida da vincere. Perché cento è bello. Ma cento e uno suona ancora meglio.
    Di Carlo, ha fatto cento. La ricorda la sua prima vittoria da allenatore professionista?

    «Certo, ero a Mantova (31 agosto 2003, campionato di C2) e battemmo il Belluno. Stavamo vivendo un grandissimo scoramento per le delusioni del passato. Quell'anno mettemmo, però, le basi per la doppia promozione dalla C2 alla B. Era solo l'inizio. Ma chi lo sapeva?».
    Cosa significa per lei il raggiungimento di questo traguardo?
    «Gli anni passano. Ma passano come piace a me. Ci metto passione e continuo a fare il mio lavoro. Cento è un bel numero. Ma può essere migliorato e io spero di arrivare a 150 il prima possibile. Non voglio fermarmi».
    Dediche particolari?
    «Voglio ringraziare tutti quelli che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato. Club, giocatori, chi ha creduto in me».
    La vittoria più bella?
    «Il primo derby vinto a Mantova contro la Cremonese. Una partita molto sentita da tutto l'ambiente. A Chievo, invece, ricordo la vittoria dell'Olimpico contro la Lazio nel mio primo anno a Verona. Eravamo in clamorosa rimonta. E quel successo ci permise di fare uno scatto in avanti. Lì ci stavamo riprendendo la serie A».
    La più sofferta?
    «L'ultima, quella con il Napoli. Voluta, cercata, aspettata. L'esempio. Ed è anche quella che ricordi anche di più».
    Tra le cento, quella che non è entrata, e vorrebbe aggiungere?
    «Quando giochi alla grande con le grandi, speri sempre di portare a casa qualcosa di importante. E allora mi ricordo nel mio secondo anno a Verona una bellissima prestazione contro il Milan a San Siro. Poteva succedere di tutto, e invece, uscimmo sconfitti di misura dal campo colpito nel recupero (rete di Seedorf)».
    Cosa rimane in una situazione come quella?
    «Un grosso dispiacere. Ma da lì nasce la voglia di fare meglio e di riprovarci sempre».
    Cento vittorie spesso attirano complimenti. Qual è stato il collega che l'ha lusingata di più in questi anni?
    «Mourinho. È stata carino con me e non capita spesso ricevere complimenti da uno come lui che con i colleghi è spesso pungente».
    L'episodio?
    «Due anni fa è arrivato qui e ha dimostrato grandissimo equilibrio, attribuendo al Chievo, alla società e anche a me i meriti di un lavoro svolto con grande professionalità».
    Di Carlo, qual è oggi il miglior allenatore d'Italia?
    «Allegri ha fatto grandi cose. E l'anno scorso i risultati del campo hanno certificato la bontà del suo lavoro. Quest'anno, comunque, non mancano gli emergenti. Allenatori giovani, e mi metto tra loro, che hanno bisogno di essere sostenuti e a volte aspettati. A volte serve tempo. Ma qui se non vinci subito la gente vede grigio e spesso a pagare sono solo e soltanto i tecnici».
    Lei a chi pensa di assomigliare?
    «A Guidolin. Mi ha allenato, lo sapete, e ho avuto modo di conoscerlo a fondo. Ancora oggi è uno dei migliori. Per caratteristiche di intensità di gioco penso di essere molto vicino al suo modo di interpretare il calcio. Mi piace molto, però, anche Ancelotti per come si pone nei confronti del gruppo. I valori e il rapporto con la squadra sono alla base di tutto».
    Torniamo al presente. Arriva il Genoa, un'altra capolista dopo il Napoli...
    «Faccio i complimenti a Malesani perché in questi anni ha prodotto sempre qualcosa di buono, ma anche perché le sue squadre giocano bene».
    Che avversaria si aspetta?
    «Sul Genoa c'è poco da dire. Sono primi e non a caso. In questa prima parte del campionato tutto può accadere. Loro hanno fisicità e qualità. Noi dovremo confermare la grande prestazione offerta con il Napoli».


    Altre Notizie