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  • Eriksen e Conte, a San Valentino è scoccata la scintilla. Il sorpasso su Vidal può diventare realtà

    Eriksen e Conte, a San Valentino è scoccata la scintilla. Il sorpasso su Vidal può diventare realtà

    • Andrea Distaso
    La punizione vincente nella sfida di Coppa Italia aveva rappresentato simbolicamente un nuovo inizio, il derby di domenica prossima che vale un pezzo di scudetto può essere la chiusura di un cerchio e il ribaltamento di gerarchie apparentemente granitiche e prestabilite. Christian Eriksen mette la freccia su Arturo Vidal al termine di una settimana nella quale Antonio Conte ha schierato il danese titolare consecutivamente per due volte, un fatto che non si verificava in Serie A dallo scorso ottobre. Per arrivare a tre di fila bisogna risalire addirittura alla ripresa dello scorso campionato a giugno e le precarie condizioni fisiche del suo "sfidante" cileno (un pretoriano dell'allenatore) aprono nuovamente a questa prospettiva. Ma una scelta che solo poche settimane fa poteva apparire dettata dalla necessità oggi assume tutt'altra connotazione con questo Eriksen.

    L'ATTESA - La prestazione di spessore contro la Lazio rappresenta per continuità la sua migliore esibizione in maglia nerazzurra da un anno a questa parte, quando il suo arrivo dal Tottenham veniva salutato con toni trionfalistici e squilli di tromba. Che sia finalmente scoccata la scintilla col suo allenatore dopo mesi di incomprensioni, casualmente proprio nella notte di San Valentino? Le inaspettate difficoltà di ambientamento al tatticismo del calcio italiano e all'organizzazione di gioco molto ferrea di Conte si sono rivelate per diverso tempo un ostacolo insormontabile, unite alle difficoltà caratteriali del ragazzo ad esprimersi in un contesto molto differente a quelli delle sue esperienze precedenti, in cui si è sempre sentito coinvolto al 100% e la sua leadership tecnica non è mai stata messa in discussione. La dimostrazione che il calcio non sia mai una scienza esatta e anche o soprattutto che determinate tipologie di calciatori meritino di essere aspettate. E le prime frasi in italiano rilasciate tra primo e secondo tempo del match contro i biancocelesti sono un altro indicatore del fatto che Eriksen sia molto più inserito nel collettivo nerazzurro di qualche settimana fa.

    RIVINCITA SU MAROTTA - Il fantasista danese appartiene alla categoria dei campioni per il suo modo di pensare calcio e aveva bisogno che scoccasse una scintilla per esprimere finalmente il suo potenziale anche in nerazzurro. Da tempo Conte gli chiedeva di mettere il suo estro maggiormente al servizio della squadra, con un'intensità e una capacità di stare dentro la partita in maniera più continua e il percorso di apprendimento può forse definirsi completato. Superando anche una gestione mediatica da parte del suo club non propriamente coerente - non è passata una vita da quando Marotta lo giudicava tatticamente poco funzionale - e le distrazioni di un calciomercato che non ha mai offerto prospettive concrete per cambiare aria. Quasi per caso, l'Inter si ritrova un Eriksen in più per rilanciare con forza la sua candidatura alla vittoria del titolo.

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