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  • Genoa, Pandev: 'Qui è impossibile non dare tutto. Marassi ci aiuterà a salvarci'

    Genoa, Pandev: 'Qui è impossibile non dare tutto. Marassi ci aiuterà a salvarci'

    • Marco Tripodi
    A 36 anni suonati e dopo aver vinto praticamente tutto Goran Pandev non ha ancora perso la voglia di correre dietro ad un pallone.

    Il fantasista macedone lo dimostra ad ogni gara, mettendo in campo grinta e classe nel tentativo di sollevare il Genoa dalle sabbie mobili in cui è precipitato: "Ragazzi ma scherziamo? - domanda ironico al giornalista del Secolo XIX che lo sta intervistando - Gioco nel Genoa, il club più antico d’Italia, con questo ambiente caldissimo: è impossibile non dare tutto. Ho giocato in grandi squadre ma la gente al Ferraris ti sa dare una spinta in più. La salvezza ce la dobbiamo prendere in casa".

    Salvare il Grifo ma non solo. Nell'immediato futuro di Goran c'è un altro grande obiettivo da raggiungere: "Con la Macedonia il 26 marzo abbiamo i playoff con il Kosovo, è la gara della vita. Ma ora penso al Genoa, in rossoblù ci giochiamo la vita ogni domenica. Ho un po’ di rabbia, chiudere così sarebbe brutto, non voglio neanche pensare di retrocedere: non lo meritano i tifosi e la società. Io voglio finire in bellezza".

    E quando gli si chiede se continuerà a giocare fino a 52 anni come l'ex rossoblu Miura, Pandev risponde: "A quell’età sarò morto (ride ndr) qui ogni gara è da infarto. Fisicamente sto bene, i miei amici me lo dicono: “come fai a smettere? Stai bene, divertiti...”. Già, ma qui altro che divertimento, c’è da sudare... (ride ancora) vediamo... mi concentro sul presente".

    Un presente chiamato Roma. I giallorossi saranno infatti i prossimi avversari del grifone. Due squadre che sembrano distanti anni luce da quelle protagoniste ad agosto di uno scoppiettante 3-3 all'Olimpico: "Non avrei mai pensato di essere in zona retrocessione a gennaio. Ma la realtà è questa, mentre loro lottano per la Champions. Mi spiace per Zaniolo, tornerà più forte, è un campione. Per noi sarà molto dura, ma dobbiamo fare punti. E il nostro tifo può essere la nostra forza. Però l’ho detto ai miei compagni: siamo noi a dover trascinare i tifosi dalla nostra parte giocando bene, dando tutto. Loro ci aiutano sempre, ora sta a noi, siamo pagati pure per questo, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Abbiamo cambiato tanti allenatori ma in campo ci vanno i giocatori: dobbiamo e possiamo dare di più".

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