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  • Godin professore di dignità: lo 'Sceriffo' è un esempio, l'Inter mandi via altri se vuole crescere

    Godin professore di dignità: lo 'Sceriffo' è un esempio, l'Inter mandi via altri se vuole crescere

    • Pasquale Guarro
    Messo in discussione da un sistema di gioco che lo ha spogliato a nudo, mostrandolo come non lo avevamo mai visto. Diego Godin è apparso stanco, segnato dalla fatica mentale e fisica. È stato anche accusato, additato come calciatore finito. Come a dimenticare il guerrafondaio cui Simeone ha affidato per anni le chiavi dell’intera difesa dell’Atletico Madrid. Finito, Godin, non lo è mai stato. Ha sofferto in silenzio e questa è stata un’altra prova di grande forza. Da uomo, prima ancora che da calciatore. In un mondo in cui dopo le prime tre partite trascorse in panchina, il procuratore di turno alza la voce in favore del proprio assistito, che indirettamente, da dietro le quinte, spinge per forzare. Godin, curriculum alla mano, avrebbe potuto pretendere qualcosa.

    INUTILE LAMENTARSI - Avrebbe potuto farlo perché le circostanze iniziavano ad essere sfavorevoli, a dipingerlo in un modo scorretto e dannoso. Non se n’è preoccupato, sorretto da una  personalità che all’interno di uno spogliatoio spesso acerbo e puerile come quello nerazzurro, dovrebbe essere presa d’esempio. Godin è un leader da seguire, non si deprime nella tormenta e non si esalta al primo sole. È un saggio trentaquattrenne, che sa ingoiare amaro e riconoscere i momenti. Lo aveva detto anche dopo il pareggio di Verona: “Nel calcio è inutile lamentarsi, lavoriamo più di prima”. È così per un risultato negativo ed è così quando per mille ragioni diverse non riesci ad esprimerti.

    SALVATE LO SCERIFFO - Silenzio e fatica hanno reso Godin un po’ più adatto al 3-5-2 Contiano. Non è il suo ruolo e mai lo sarà, perché ogni calciatore è la sintesi delle proprie caratteristiche e l’uruguaiano è nato per essere il centrale di una linea a quattro. Ma nelle ultime uscite l’ex Atletico Madrid ha mostrato che inizia a digerire alcuni automatismi del modulo. Dimostrazione del fatto che a 34 anni, i campioni veri, hanno ancora voglia di imparare e mettersi in discussione. Un fatto di rilevanza storica, visto che ultimamente l’Inter è stata covo pieno di capricciose primedonne. Se trovi uno sceriffo, tienitelo stretto, penserà lui a mettere ordine.

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