Godin professore di dignità: lo 'Sceriffo' è un esempio, l'Inter mandi via altri se vuole crescere
INUTILE LAMENTARSI - Avrebbe potuto farlo perché le circostanze iniziavano ad essere sfavorevoli, a dipingerlo in un modo scorretto e dannoso. Non se n’è preoccupato, sorretto da una personalità che all’interno di uno spogliatoio spesso acerbo e puerile come quello nerazzurro, dovrebbe essere presa d’esempio. Godin è un leader da seguire, non si deprime nella tormenta e non si esalta al primo sole. È un saggio trentaquattrenne, che sa ingoiare amaro e riconoscere i momenti. Lo aveva detto anche dopo il pareggio di Verona: “Nel calcio è inutile lamentarsi, lavoriamo più di prima”. È così per un risultato negativo ed è così quando per mille ragioni diverse non riesci ad esprimerti.
SALVATE LO SCERIFFO - Silenzio e fatica hanno reso Godin un po’ più adatto al 3-5-2 Contiano. Non è il suo ruolo e mai lo sarà, perché ogni calciatore è la sintesi delle proprie caratteristiche e l’uruguaiano è nato per essere il centrale di una linea a quattro. Ma nelle ultime uscite l’ex Atletico Madrid ha mostrato che inizia a digerire alcuni automatismi del modulo. Dimostrazione del fatto che a 34 anni, i campioni veri, hanno ancora voglia di imparare e mettersi in discussione. Un fatto di rilevanza storica, visto che ultimamente l’Inter è stata covo pieno di capricciose primedonne. Se trovi uno sceriffo, tienitelo stretto, penserà lui a mettere ordine.