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  • Hellasmania: dodici mesi in chiaroscuro, ora serve una reazione

    Hellasmania: dodici mesi in chiaroscuro, ora serve una reazione

    • Adriano Ancona
    Dalla legittima ambizione europea ai tremori di fine anno. Un 2014 che più contraddittorio non si può, per il Verona. Autoritario prima, irrisolto poi. A tal punto che adesso anche Mandorlini sembra in discussione. Tutto perchè, anche se in ruoli differenti tra loro, non si è riusciti a colmare i buchi delle cessioni di Iturbe e Romulo. E qui il mercato torna sempre, nei discorsi legati all'Hellas. Che ha aperto il proprio anno con la partenza di Jorginho, finito al Napoli. Una falla tappata in qualche modo, tant'è che al traguardo dell'Europa League è mancato pochissimo. Sei punti che sono diventati due, nel finale delle partite contro Lazio (grande complicità dell'arbitro Mazzoleni, con un rigore inventato) e Udinese. I 20 gol di Toni erano l'asse portante di una squadra spavalda il giusto, semmai coi limiti difensivi del caso (68 le reti incassate). Il tira e molla sul trasferimento di Iturbe – che il Verona ha riscattato da Porto, prima di intascare un bel gruzzoletto dalla Roma che in gennaio gli aveva dato Marquinho – ha in parte scandito l'estate gialloblu. Poi la solita batteria di acquisti, tra cui il ritorno di Tachtsidis, gli arrivi di Lazaros, Nico Lopez, Sorensen e Brivio, ma soprattutto i boom Saviola e Marquez. Due campionissimi dello spessore internazionale con cui la salvezza, in linea teorica, doveva essere ancora una questione di altri. Niente di tutto ciò: problemi difensivi strutturali, quelli della prima parte di stagione, che lasciano al Verona un Toni sempre in spolvero – ha raggiunto i 300 gol in carriera – e il sapore gradevole di un 2-2 strappato a San Siro contro l'Inter. La chiusura col derby perso fotografa le difficoltà da analizzare in questo periodo invernale.

    Inevitabile che il mercato di gennaio sia una tappa rilevante: in estate sono arrivati 17 giocatori nuovi, nel Verona. Un anno fa, sempre quindi a metà stagione, tre erano stati gli arrivi e nove le partenze. Anche perchè la rosa contava di più elementi e andava per forza di cose snellita. La realtà, scomoda per certi versi, è che il l'Hellas deve lottare per salvarsi. I problemi difensivi, invece, restano tali e quali allo scorso campionato: appena due gol subiti in meno, rispetto alle 16 partite iniziali del 2013. E con un Rafa Marquez in più a guida del reparto. Occhio a non sottovalutare, giusto per andare in ordine, l'ultima esclusione di Rafael nel derby: per il portiere brasiliano si sta aprendo una soluzione rossoblu. Con Bologna e Cagliari alla finestra. Non è che i tempi della cessione obbligata – per fare cassa, eventualmente, di Rafael siano poi lontanissimi: il suo contratto scade a giugno del 2016. Si tratta di una bandiera gialloblu vera e propria, esattamente come Hallfredsson. Sui difensori, oltre a un Gonzalez che verrà accompagnato all'uscita sono sempre in fase di sviluppo le cessioni di Marques e Rodriguez. Già, anche l'ex Cesena che non ha così sfigurato. Luna è invece il primo della lista, pensando a chi farà i bagagli. Sempre che a un certo punto non si debba fare la conta dei presenti. Quelli del reparto arretrato, perlomeno, hanno sempre goduto di ottima salute. E in entrata? Arriverà Leandro Greco, un usato sicuro che nel Verona ha già giocato, anche in Lega Pro. Ma Tachtsidis – per il quale si stanno facendo tutte le valutazioni – non rientrerà nell'affare legato al centrocampista, che Sogliano sta prelevando dal Genoa. Una revisione sì, ma senza smantellare nulla.
     

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