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  • Il Commisso-show è già partito: sorrisi, battute e pianti, Firenze si sente rinata

    Il Commisso-show è già partito: sorrisi, battute e pianti, Firenze si sente rinata

    • Giacomo Brunetti
    «Un'accoglienza così non me l'aspettavo: a New York passo inosservato, qui tutti mi riconoscono». Rocco Commisso è emozionato, talmente emozionato che scoppia a piangere davanti all'entrata dell'Hotel Savoy, che lo sta ospitando in questi primi giorni viola. La folla lo attende, lo brama, lo acclama. Si è gettato tra le braccia dei giornalisti giovedì, al momento del proprio arrivo a Firenze. E non si è risparmiato per nessuno, neanche quando ha aperto la portiera del proprio van per Antonio, tifoso calabrese che voleva salutarlo.

    L'AFFETTO - «Grazie assai», il mantra ripetuto da quello che per tutti è ormai Rocco, è diventato già uno slogan su una maglietta. E se all'esterno del Franchi già al suo arrivo campeggiava la scritta «Commossi per Commisso», durante la passerella sul manto erboso, quasi diecimila tifosi lo hanno osannato. «Firenze è libera», gridava qualcuno in riferimento ai Della Valle, che Commisso ha ringraziato più volte per l'agevole trattativa. Ma le luci erano tutte per lui: è entrato nella folla, ha cantato insieme al fido Joe Barone, già nel cuore dei fiorentini dal momento in cui, durante l'inno, ha iniziato a mostrare la cravatta viola.

    LO SHOW - Un po' d'italiano, un po' d'inglese: Rocco Commisso ha impiegato un'ora per spiegare la propria Fiorentina. Quasi tutta da fare, con pochi punti fermi e la voglia di metterla sopra un aereo: «Saremo negli U.S.A. per l'International Champions Cup», ha annunciato in conferenza stampa, spiazzando perfino i dipendenti e anche Moena, sede del ritiro gigliato. Alcune frasi sono già diventate celebri, ma è riuscito a far breccia nei cuori. Per simpatia e naturalezza. Ha raccolto sciarpe, si è soffermato con tutti. «Ora sono stanco morto, devo dormire», ha scherzato stremato.

    RIPARTENZA - I nomi si sprecano. Commisso sta pianificando la gestione della dirigenza e della squadra. «Dovete darmi tempo», ma non è venuto per scherzare. Ha stretto la mano a tutti i propri dipendenti, tenendo con fierezza a ribadire di non aver mai licenziato nessuno nella sua Mediacom. Ha girato Firenze, ha incontrato il Sindaco, ha rilasciato interviste in ogni angolo della città, spendendo un sorriso e una parola per tutti. Sale l'attesa.

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