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  • ​Inter, in Cina altri problemi per Zhang: il governo contro i ricchi, 'diano di più'

    ​Inter, in Cina altri problemi per Zhang: il governo contro i ricchi, 'diano di più'

    Non arrivano buone notizie dalla Cina per l'Inter. Il regime cinese infatti sta per imporre nuovi sacrifici per le fasce di reddito più alte e per i capitali finanziari, e sappiamo bene quanto nell'ultimo anno, in aggiunta alla crisi determinata dal Covid, l'impero Suning della famiglia Zhang abbia pagato, anche a livello calcistico (Inter e Jiangsu) le decisioni governative, volte anche alla riduzione degli investimenti all'estero dei grandi gruppi d'affari cinesi.  
     
    Come riporta l'Ansa, il presidente Xi Jinping ha riaffermato la necessità di promuovere la "prosperità comune" e l'importanza degli sforzi nel perseguire lo sviluppo di alta qualità e il coordinamento del lavoro al fine di evitare i principali rischi finanziari. Xi ha affermato che la prosperità comune è "un requisito essenziale del socialismo e una caratteristica chiave della modernizzazione in stile cinese".

    Nel resoconto dei media ufficiali, il presidente, chiedendo di aderire allo sviluppo incentrato sulle persone, ha sollecitato il raggiungimento della "prosperità comune perseguendo al contempo lo sviluppo di alta qualità".

    Notando che la finanza è il fulcro dell'economia moderna, Xi ha sottolineato che "gli sforzi per respingere i principali rischi finanziari dovrebbero essere coordinati in linea con principi di mercato e stato di diritto".

    L'incontro ha puntato l'attenzione "sul ragionevole aggiustamento dei redditi eccessivi e sull'incoraggiamento a gruppi e imprese ad alto reddito per restituire di più nella società". La disparità di reddito tra gli 1,411 miliardi di cinesi è aumentata negli ultimi decenni: il 10% più ricco della popolazione ha guadagnato il 41% del reddito nazionale nel 2015, rispetto al 27% del 1978, secondo le stime pubblicate nel 2019 dal Nobel per l'economia Thomas Piketty. Metà della popolazione a basso reddito, invece, ha visto la sua quota scendere a circa il 15%, dal 27% circa del 1978.

    La Cina si concentrerà quindi di più sulla ricchezza moderata per tutti, piuttosto che su quella per pochi, incoraggiando la fascia più ricca a restituire di più alla società, in linea con le politiche che secondo gli analisti sarebbero alla base dell'ultima stretta normativa sulle società tecnologiche.  

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