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  • Juve, deve essere la notte di Higuain

    Juve, deve essere la notte di Higuain

    • Edoardo Siddi
    9 reti stagionali, di cui alcune pesantemente decisive (i gol con Fiorentina e Napoli, ad esempio) sono un bottino sicuramente importante, ma può non bastare se ti chiami Gonzalo Higuain. La dura condanna di essere il Pipita è quella di dover segnare sempre e comunque, a prescindere da contesto e avversario, da momento personale e di squadra. Dall'ambiente Juve non sembra esserci pressione, perché contano impegno e prestazione, ma da una frangia di tifosi e addetti ai lavori qualche mugugno arriva.

    DIGIUNO - Un mese di astinenza somiglia molto a un'eternità, se sei Gonzalo Higuain. L'ultimo gol del numero 9 di Allegri è datato 2 novembre, proprio in Champions e proprio allo Stadium, su rigore contro il Lione. Da allora quattro gare di campionato e nessun gol. La musichetta europea e il calore dello stadio di casa possono costituire la formula perfetta per gioire ancora. D'altronde, sei dei suoi nove centri sono arrivati sul terreno amico. E sette su nove con Dybala in campo. Oggi l'argentino torna in panchina: con lui tornerà anche il killer Higuain?

    SACRIFICIO - Dietro il digiuno c'è, ovviamente, di più. Se è vero che Higuain in alcune situazioni non è stato implacabile come suo solito (viene in mente un'occasione con l'Atalanta in cui è stato chiuso da Caldara), c'è anche da dire che la difficoltà a fare gol è congenita nella convivenza con Mario Mandzukic. Con il croato il tipo di gioco cambia e troviamo spesso Higuain lontano dalla porta, fuori dall'area di rigore. Sacrificio per la squadra, mettendo da parte i numeri. Probabilmente per Allegri non esiste dato migliore. 

    @Edosiddi

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