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  • L'abbraccio di Callejon, i 'grazie' di Manolas e Allan. Ma non tutti stavano con Ancelotti

    L'abbraccio di Callejon, i 'grazie' di Manolas e Allan. Ma non tutti stavano con Ancelotti

    • Andrea Distaso
    Da ieri sera Carlo Ancelotti non è più l'allenatore del Napoli. Il 4-0 al Genk, che ha promosso gli azzurri agli ottavi di Champions League, è stato il passo d'addio di un allenatore che non riscuoteva più la fiducia della società, anche alla luce dei cattivi risultati negli ultimi due mesi (soltanto due vittorie nelle ultime 9 gare ufficiali), ma soprattutto non aveva più la “presa” su uno spogliatoio sempre più spaccato in  fazioni, fra le quali alcune gli erano divenute decisamente ostili negli ultimi tempi.

    MANOLAS E ALLAN - Nonostante la forte tensione che ha caratterizzato le ultime settimane di lavoro a Napoli di Ancelotti, alcuni illustri esponenti dello spogliatoio come Kostas Manolas e Allan hanno voluto far sentire la loro vicinanza ad Ancelotti attraverso i propri profili social. “Grazie di cuore mister per tutto quello che hai fatto per me e per il Napoli. E’ stato un onore averti come mio allenatore! Un grosso in bocca al lupo a te e al tuo staff, vi auguro il meglio perchè lo meritate”, il pensiero su Instagram del difensore greco. “Sei stato una persona speciale, molto di più che un allenatore… ti ringrazio per tutto ciò che hai fato in questi due anni insieme… ti faccio un grosso in bocca al lupo a te e a tutto lo staff”, gli ha fatto eco il brasiliano.

     

    L'ABBRACCIO - A queste prese di posizione vanno aggiunte quella di Zielinski nell'immediato postpartita di ieri (“Il mister è il numero uno, una grandissima persona e un grandissimo allenatore”) e l'abbraccio riservato all'allenatore da Callejon, tutt'altro che scontato se si considera che nelle ultime settimane l'esterno spagnolo (uno dei giocatori maggiormente in rottura con la società, insieme a Mertens, per le sue vicende contrattuali) stava trovando meno spazio nella formazione titolare. Un gesto che anche la figlia di Ancelotti, Katia, ha voluto sottolineare nel post pubblicato sul suo profilo per sostenere il padre, con un eloquente: “A testa alta”.

    NON TUTTI ERANO CON LUI - Ma sarebbe ingiusto e poco rispettoso della cronaca raccontare che tutto lo spogliatoio fosse stretto attorno al proprio allenatore e schierato esclusivamente contro De Laurentiis e la società, a maggior ragione dopo il clamoroso episodio dell'ammutinamento del 23 ottobre scorso. Al termine della partita di ieri non son mancate le lacrime da parte di chi si è sentito in qualche modo responsabile per l'allontanamento di Ancelotti, ma chi in queste ore ha preferito il silenzio o le parole di circostanza è di chi anche col tecnico emiliano aveva rotto da un po' di tempo a questa parte. Dagli “epurati” Hysaj e Ghoulam a un Fabian Ruiz che in questa prima parte di stagione non è mai stato quello dello scorso anno, anche a causa di incomprensioni sotto l'aspetto tattico, passando per Mertens e soprattutto Insigne. Giocatore col quale gli scontri non sono mai mancati e sulla cui posizione in campo e fuori probabilmente si è vissuto uno degli equivoci maggiori, che hanno portato alla decisione di De Laurentiis di congedare Ancelotti. Il numero 24 ha atteso qualche ora prima di rivolgere il suo saluto all'ex tecnico dalla propria pagina Facebook: "Grazie Mister è stato un onore aver lavorato con te e il tuo staff. In questi due anni ho conosciuto una persona speciale. Ti auguro il meglio!".



     

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