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  • Mancini lavora per Conte e per l’Inter: Sensi regista è super, ma l'Italia non va. Dzeko è ancora da Juve

    Mancini lavora per Conte e per l’Inter: Sensi regista è super, ma l'Italia non va. Dzeko è ancora da Juve

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti

    Mancini lavora per sé e anche per Conte, perché l’esperimento che propone nel centrocampo dell’Italia (1-1 contro la Bosnia dopo dieci mesi senza partite) può tornare utilissimo alla nuova Inter. Il ct schiera Sensi regista nella mediana a tre, fregandosene della sua lunghissima inattività (dopo il Covid aveva giocato solo 7 minuti, due in Coppa Italia contro il Napoli e cinque in Europa League contro lo Shakhtar). E il centrocampista, troppo spesso infortunato nella scorsa stagione, disputa una partita decisamente buona, sicuramente completa: ha l’intelligenza tattica per interdire; la capacità di far girare la palla nel breve in stile Jorginho; i piedi da (ex) trequartista per provare a inventare. E si butta anche in area, tanto che è lui a realizzare il gol del pareggio, benché aiutato da una deviazione. In questa partita, insomma, Sensi dà la sensazione di potersi proporsi davvero come titolare in quel ruolo nel 3-5-2 di Conte.

    Tra l’altro Sensi accanto a sé aveva un altro interista, quel Barella che sembra non smettere mai di correre. Il ragazzo sardo sta acquistando maturità e continuità, ormai si sente leader e anche stavolta è tra i migliori. Se a questi due giovani Conte potrà davvero aggiungere Vidal - ieri con loro c’era il romanista Pellegrini, fuori condizione - la linea di centrocampo nerazzurra sarà ben assortita e Brozovic dovrà preoccuparsi di trovare un posto, oppure emigrare altrove.

    Non sono molte altre le indicazioni positive arrivate a Mancini da questo pareggio contro la Bosnia nel debutto in Nations League, a parte la vivacità di Insigne. Poco brillante Chiesa, molto deludente Belotti, preferito stranamente alla Scarpa d’oro Immobile. Maluccio gli esterni, soprattutto Florenzi, che però ha l’attenuante dell’inattività prolungata. In difficoltà anche i centrali Bonucci e Acerbi, anche perché la Bosnia ha pensato molto a difendersi e invece è riuscita a prendere un palo e a segnare un gol. Il marcatore è stato Dzeko, protagonista di una partita da grande centravanti: gioca per sé e per gli altri, tira e tiene palla, un po’ 9 e un po’ 10. Conferma, insomma, di essere pronto per la Juve, alla faccia dell’età. Sempre che i bianconeri riescano a prenderlo.

    @steagresti
     

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