Marsiglia-Lione, il presidente dell'OL: 'Noi volevamo giocare'. La LFP lo smentisce
John Textor, presidente del Lione, ha commentato a Prime la decisione di non giocare la partita del Marsiglia a seguito dell'agguato al bus dell'OL, che ha portato al ferimento di Fabio Grosso: "No, molto presto dopo quello che è successo, la Lega ci ha fatto sapere che dovevamo parlare con la squadra e che avremmo preso una decisione indipendentemente da quello che avremmo chiesto. La nostra squadra voleva giocare, ci siamo detti pronti, sono molto orgoglioso del capitano. È stato molto commovente. Si è visto del sangue uscire dalla sua testa. Non era molto lucido, perché anche lui ha preso delle schegge. La decisione è fuori dal nostro controllo. È importante perché è una cosa accaduta fuori dallo stadio. Sono scene scioccanti. Ha avuto un grosso infortunio. Ho provato a fare una chiacchierata con lui per vedere come stava. Non è così che si dovrebbe giocare a calcio. Non so se è una decisione dell'arbitro, non so chi ha deciso. L'ultima volta che ho visto Fabio stava aspettando un consiglio medico e non riusciva a sostenere una conversazione. Ha ricevuto schegge di vetro, non era solo la pietra. Sono molto arrabbiato. Il nostro allenatore ha sfidato la nostra squadra a farsi trovare pronta. I nostri tifosi volevano vedere giocata questa partita. Non c'è niente di peggio di quello che è successo lì. anche dopo l'incidente il nostro capitano è stato fantastico". La LFP (Ligue du football professionell) tuttavia ha smentito Textor, spiegando in un comunicato che il Lione ha manifestato la volontà di non giocare al Vélodrome.
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