
Milan, le partenze lente e il tabù soste
IL MILAN PARTE PIANO - Partiamo col primo aspetto, ossia le difficoltà mostrate dal Milan nella prime 7 partite di campionato nel partire forte e segnare quel gol o quei gol che indirizzino le gare a proprio favore: dal primo turno di Serie A ad oggi, i rossoneri hanno chiuso in vantaggio il primo tempo solo in due occasioni, con Torino e Lazio. Un problema probabilmente frutto dell'incapacità di aggredire la partita sin dal primo minuto, che rischia di costare caro contro formazioni qualitativamente superiori (tra una decina di giorni a San Siro arriva la Juventus) o molto organizzate e brave, una volta davanti, a chiudere gli spazi e sfruttare il contropiede, come il Chievo, prossimo avversario per gli uomini di Montella. Un dato oggettivo al quale i rossoneri hanno però risposto, nelle ultime 4 giornate, con una tendenza molto incoraggiante a proposito dei finali di gara: contro Sampdoria, Lazio, Fiorentina e Sassuolo sono infatti arrivati i gol che hanno ribaltato o indirizzato in senso positivo le sfide o creato i presupposti per vincerle, come con i viola.
MONTELLA MALE DOPO LA SOSTA - Un cambio di atteggiamento che deve partire dalla testa dei giocatori, attesi da tre trasferte da prendere con le molle contro Chievo, Genoa e Palermo, da una partita decisamente proibitiva con la Juve e da un solo vero impegno semplice sulla carta, il match casalingo col Pescara di fine mese. Già contro i clivensi, grande rivelazione di inizio torneo, Montella spera di vedere una crescita, contro un avversario bene allenato e tatticamente molto preparato e un motivo in più per provare a portare via i 3 punti dal "Bentegodi" potrebbe essere il desiderio di cambiare i propri numeri dopo ogni sosta. Da quando allena, infatti, Montella ha vinto solo in 7 occasioni su 21, pareggiando 4 volte e perdendo ben 11 volte. Numeri che, per i più maligni, potrebbero evidenziare l'incapacità del tecnico campano di motivare a dovere le proprie squadre dopo uno "stacco" di due settimane e con molti calciatori via con le rispettive nazionali. Un dato da provare a spazzare via anche col suo giocatore più prolifico, quel Carlos Bacca (6 centri in campionato), che da quando è al Milan non ha mai segnato partendo titolare dopo gli impegni con la Colombia. El Peluca è rimasto a secco contro l'Udinese quest'anno e nella scorsa stagione con Inter, Juve, Bologna e Atalanta. Il Milan è chiamato alla svolta e per farlo andrà abbattuto ogni tipo di tabù.
