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  • Pioli si aggrappa ai singoli: Leao di nuovo al top per un Milan da 90 gol

    Pioli si aggrappa ai singoli: Leao di nuovo al top per un Milan da 90 gol

    • Andrea Distaso
    Settanta. Sono tanti i gol realizzati sino a questo punto della stagione dal Milan nelle 38 partite giocate tra Serie A, Coppa Italia, Champions League ed Europa League. Il sofferto poker rifilato allo Slavia Praga nel primo atto degli ottavi di finale della seconda competizione europea per importanza ha confermato la palese vocazione offensiva della formazione allenata da Stefano Pioli, che ha viaggiato sin qui ad una media di 1,8 reti realizzate a partita. Numeri importanti che, se confermati nelle prossime 12 partite che sicuramente i rossoneri disputeranno da qui a maggio - le 11 che restano in campionato ed il ritorno in coppa contro i cechi, che può regalarne almeno altre due in caso di superamento del turno - conducono ad una proiezione intorno alle 90 realizzazioni complessive. Numeri che rafforzano la certezza che il potenziale a disposizione di questa squadra sia estremamente importante e che, al netto del rovescio della medaglia dei 48 gol incassati, potessero condurre ad un rendimento più regolare e affidabile.

    DI NUOVO LEAO - La partita contro lo Slavia Praga ha ribadito un fatto: Rafael Leao è la dolce condanna del Milan di oggi, che senza le sgasate del suo numero 10 fatica ad accendersi soprattutto nelle giornate (tante) in cui la manovra non scorre fluida. Se la prima metà di stagione aveva chiamato in causa anche il giocatore portoghese e la sua incostanza - con un bottino di gol fermo a lungo a 3 in campionato ed uno in Champions League - questo primo scorcio di 2024 sta offrendo nuovamente la versione da trascinatore dell’ex Lille, sempre e comunque decisivo anche quando non riesce a trovare la porta avversaria. Da gennaio allo Slavia, Leao ha offerto un contributo di una rete in Serie A, 2 in Coppa Italia ed altrettanti in Europa, oltre a 5 passaggi decisivi (ha segnato o fornito un assist in 9 (70%) delle 13 partite disputate). Rapportando il dato ai minuti giocati, il portoghese viaggia alla media di 0.86 G+A p90’ nel 2024. E poi ci sono le situazioni dalle quali sono comunque scaturite delle azioni pericolose, come il diretto interessato ha voluto precisare in una recentissima intervista al Corriere della Sera: "Sì, è vero, io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io".

    QUANTA QUALITA' - Se Leao guida anche quest’anno veleggia nelle prime posizioni della classifica dei gol portati alla causa rossonera, 19 tra marcature e assist, in doppia cifra si trovano altri tre titolari come Olivier Giroud (14 gol e 9 assist), Pulisic (9 gol e 7 assist) e Ruben Loftus-Cheek (8 reti e 2 assist). E altri due calciatori hanno la possibilità di ritoccare in maniera sensibile le proprie statistiche avvicinandosi a questo traguardo: con 8 gol e un assist Luka Jovic, con 5 reti e un assist Noah Okafor. Un’abbondanza che il Milan non conosceva da diverse stagioni a questa parte e che non è servita tuttavia a nascondere i limiti di coralità di una manovra spesso lenta e prevedibile. Che passa inevitabilmente dalle giocate dei singoli. Settanta gol fino ad oggi, una proiezione tra i 90 e i 100 entro maggio: basteranno per salvare la stagione di Pioli?
     

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