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  • Pukki non è un cartone animato: ora è pronto per una big

    Pukki non è un cartone animato: ora è pronto per una big

    • Federico Papa
    La fama della Finlandia è generalmente associata a temperature rigide, scenari incontaminati o a Babbo Natale, non certo ad imprese calcistiche di rilievo. Vero che si tratta della terra di un certo Litmanen, fra i giocatori più iconici degli anni ’90, ma nel paese scandinavo, eccezione fra le nazioni europee, il richiamo del pallone è più debole rispetto a quello di altri sport. Non certo per Teemu Pukki, attaccante del Norwich, che invece il pallone non solo lo brama, ma sa indirizzarlo molto bene. Nei meandri dei campionati europei si sta infatti facendo largo questo nome apparentemente bizzarro, che sembra richiamare una favola per bambini, ma le cui gesta lo stanno rendendo decisamente credibile nel ruolo di attaccante. Un nome che a dire la verità non risulterà sconosciuto ai “Nerd” calcistici, visto che ha già fugacemente calcato palcoscenici importanti, in una parabola caratterizzata da esplosione, smarrimento e rinascita, che sembra possedere davvero i connotati della favola.

    GIRO D’EUROPA E OCCASIONI MANCATE - Come gran parte dei talenti precoci, Pukki, ha bruciato le tappe non ammortizzando il “salto più lungo della gamba”, reso ancora più traumatico dai problemi di ambientamento nei quali un diciottenne può incappare in un paese lontano. Nel 2008 il Siviglia lo nota e lo catapulta dai campi scandinavi alla propria squadra B. Tre goal, qualche comparsata in prima squadra ma troppo poco per indurre il club andaluso a puntare su di lui, meglio dunque tornare a casa a irrobustire la corazza. Dal 2010 milita a suon di goal per il HJK Helsinki, quando, nell’agosto del 2011, il giovane Teemu si imbatte nel primo spartiacque della propria carriera: i preliminari di Europa League mettono di fronte la compagine scandinava con lo Schalke 04. Nella gara di andata avviene l’imponderabile: i tedeschi escono sconfitti 2-0 sul campo dei finlandesi, grazie proprio a una doppietta di Pukki. Le due prestigiose marcature recano già il marchio di due delle caratteristiche più lampanti del centravanti finlandese: il tiro da fuori e la capacità di attaccare lo spazio in progressione. L’impresa riesce solo a metà, visto che nella gara di ritorno a Gelserkinchen lo Schalke travolge  l’HJK Helsinki, ma il nome di quel biondo attaccante viene annotato in maiuscolo dai dirigenti tedeschi, tanto da spingerli a sborsare 1,5 milioni per il suo acquisto. Si materializza così la prima grande opportunità di incidere in un campionato importante, ma la concorrenza in casa Schalke è troppo spietata. Otto segnature in due anni lo inducono a cercare fortuna altrove, così nel 2013 ecco la firma con il Celtic Glascow, dove ha la possibilità di ritagliarsi un posto da titolare. Anche l’avventura in terra scozzese si rivelerà, tuttavia, più ricca di ombre che di luci, nonostante il titolo vinto. 

    LA RINASCITA - L’ascesa del protagonista sembra incepparsi, tanto che la favola rischia di essere relegata nella periferia del mondo del calcio. Spesso per esplodere definitivamente si devono ricaricare le batterie, meglio se in un contesto simile a quello di casa. Nel 2014 si accasa al Brondby, in Danimarca, ed è subito chiaro che le qualità di Pukki sono fuori scala per il campionato locale, e le sue 55 marcature hanno rappresentato un bottino sufficiente per risintonizzare sulle sue tracce le antenne dei principali campionati europei. A prelevarlo è il Norwich, club che milita nella Championship inglese ma al quale non mancano certo quelle dosi di blasone ed ambizione necessarie a convincere Pukki che può essere il contesto giusto per l’esplosione. Il sodalizio è finalmente quello giusto, suffragato da cifre spaventose: 23 goal in 30 partite, 8 nelle ultime 6. Un ruolino di marcia, quello dell’attaccante finlandese, che si sta rivelando un fattore decisivo sia nella corsa verso la Premier dei “Canaries” capolisti, sia nel rilancio della sua carriera in direzione di palcoscenici ancora più importanti, resi ulteriormente avvicinabili anche grazie alle gesta compiute in nazionale. La Finlandia, infatti, ha sorprendentemente vinto il proprio girone della neonata Nations League ed è stata promossa in Lega B, grazie soprattutto alla sua verve realizzativa. 

    UN NOME APPETIBILE PER LE BIG? - Alto 1.80 e non particolarmente abile nel gioco aereo, Pukki compensa con una grande forza nelle gambe che gli consente di risultare efficace nella protezione della palla. Il meglio di sé, tuttavia, lo sfoggia nella finalizzazione, sia da dentro l’area che da una certa distanza (destro naturale ma calcia anche di sinistro), nonchè nei movimenti senza palla, che lo rendono una punta mobile ed associativa, in grado di giocare indifferentemente da terminale offensivo o accanto a un’altra punta. Nonostante numeri del genere rappresentino un bagaglio importante, appare forse azzardato sia affermare che dietro quel nome da cartone animato si possa celare un attaccante da big europea sia asserire che la sua parabola è destinata a restare nell’ambito dell’ “Hipster” delle categorie e dei campionati minori. Quel che è certo è che se l’idioma della lontana Finlandia risulta piuttosto oscuro, quello di Teemu Pukki sarà sempre quello, universale, del goal.

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