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  • Linetty: 'Bereszynski andrà via, invece io voglio rimanere alla Sampdoria'

    Linetty: 'Bereszynski andrà via, invece io voglio rimanere alla Sampdoria'

    • Lorenzo Montaldo
    In Polonia quest'estate si è assistito ad un vero e proprio caso Karol Linetty. Il centrocampista della Sampdoria, forte anche della sua esperienza in Serie A, veniva considerato una delle colonne portanti della formazione del C.T. Nawalka. Eppure, il giocatore non è stato schierato neppure per un minuto ai Mondiali. Linetty stesso ha raccontato la vicenda a sportowefakty.pl, parlando anche di quelle che erano state le false voci in merito alla sua condizione: "Problemi fisici? Niente di vero, forse un episodio ha creato un po’ di confusione. Durante il ritiro a Jurata ero solito usare un po’ troppo la camera criogenica, cinque volte in tre giorni, e infatti non mi sono sentito bene. Avevo un livello altissimo di chinasi (un enzima, ndr), ho superato quello consentito, ma poi tutto è tornato alla normalità nella pausa tra la prima e la seconda parte del ritiro. Ad Arlamow andava già tutto bene: il mio cuore, il mio battito non ne ha risentito, ho fatto le analisi del sangue ed erano nella norma. Nulla poteva far credere che fossi affaticato".

    Nawalka lo aveva impiegato con regolarità durante le qualificazioni, e Linetty non riesce a spiegarsi il mancato utilizzo durante i Mondiali: "Non ho idea del perché, posso solo dire che il ct la pensava così. Ed è stata la seconda volta, dato che anche agli Europei del 2016 era successa la stessa cosa. Non è stata una bella sensazione. Ero arrabbiato, e molto. Prima dell’amichevole con la Lituania (l’ultima prima dell’inizio dei Mondiali, ndr) Nawalka mi disse che avrebbe voluto parlarmi a quattrocchi, ma quella conversazione non è mai avvenuta. Dopo la sconfitta con il Senegal l’atmosfera non era delle migliori e io non volevo far preoccupare nessuno, chiedere un colloquio o motivazioni all’allenatore. Ho aspettato che mi prendesse da parte e mi parlasse, ho lavorato duro in allenamento. Credo che avrei meritato di giocare, ma lui ha deciso diversamente" riporta Sampnews24.com.
     
    Il presente di Linetty però si chiama Sampdoria. Una Sampdoria che vola, e che ha iniziato a viaggiare dopo aver battuto il Napoli: "È stato fantastico. Affrontavamo un grande avversario, ma la nostra vittoria non è stata in discussione neanche per un attimo. Abbiamo mantenuto il controllo totale per l’intera durata del match". racconta il giocatore. Spesso a Linetty viene chiesto anche un giudizio su Bereszynski, e in questa intervista il centrocampista lancia anche l'indiscrezione di mercato: "Ricordo quando giocava nel Lech da numero 9 o come ala. Qui in Italia ha imparato molto, la sua posizione gli calza a pennello oggi. Penso che scapperà dalla Sampdoria a breve. Gli piace giocare offensivo, e in difesa è difficile da superare".

    A differenza di Bereszynski, invece, Linetty ha un'altra idea per il suo futuro: "Non penso a cambiare. Sto bene a Genova, vivo alla grande in questa città. Posso sia rilassarmi che concentrarmi sul calcio. Anzi, valuterò la permanenza. Qui alla Samp gioco la mia terza stagione, ho anche allungato il contratto con l’agenzia che cura i miei diritti sportivi, la Football Factory. Venire qui è stata una buona scelta, mi sono ambientato molto velocemente e la squadra è forte. Noto che sto crescendo". Il mister gli ha affidato anche compiti puù offensivi: "E mi piace. Giampaolo ha deciso così, ho lavorato un po’ sul tiro dalla distanza. Con l’Udinese ho provato a calciare di destro dalla sinistra, e ci sono andato vicino. Con il Napoli non ha funzionato, la palla è schizzata, è stato un tiro sporco. La mia ragazza mi dice spesso di provare a tirare in porta". Una fidanzata molto importante per la vita del giovane polacco: "Penso che se non ci fosse lei, a quest’ora non sarei qui alla Samp" conferma. "Ha creato le condizioni perché riuscissi a far bene, grazie a lei mi riesco a concentrare solo sul lavoro. Senza contare che è per lei che mangio così sano, ci piace cucinare insieme: la dieta è alla base del calcio di oggi".

    Ormai Linetty non ha più problemi neppure con la lingua: "Con il resto della squadra parlo principalmente italiano. Anche se non parli in maniera corretta, agli italiani fa piacere che si usi la loro lingua, ma tra noi, con Bartosz e Dawid, parliamo polacco. Per gli avversari, questo è un fattore a sorpresa in più. In campo grido a Bereszynski “Lancia lungo!” oppure “Passa qui” e gli avversari rimangono stupiti. Ogni tanto qualche nostro compagno prova a ripetere qualcosa quando siamo negli spogliatoi, e a volte facciamo dei test: alcuni mollano già all’inizio o non sono proprio in grado di sostenere la sfida. Il nome Wojciech è il più difficile da pronunciare per loro - svela Linetty ridendo - e ci divertiamo a sentirli arrotolare la lingua. Praet ha imparato qualche parola nostra, e viceversa, così come Andersen".

    Inevitabile poi anche un accenno al disastro del ponte Morandi: "Si può avvertire nell’aria che è successa una tragedia, alla gente manca il solito sorriso. Quando ho scoperto della catastrofe, non potevo crederci. È stato un giorno terribile, c’è stato il temporale anche di notte. Genova è un posto soleggiato, ma quando arriva il maltempo è sempre molto forte. Il ponte lo percorrevo ogni volta per andare all’aeroporto, so che c’erano stati in passato degli appelli per fare qualcosa e dei lavori in corso sul ponte, ma alla fine non ha retto. Gente che tornava dalle vacanze è rimasta uccisa, altri invece sono stati fortunati. La città - conclude Linetty - sta ancora respirando questa tragedia".

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