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  • Sampmania: cosa vuoi dire a questa Sampdoria?

    Sampmania: cosa vuoi dire a questa Sampdoria?

    • Lorenzo Montaldo
    E cosa vuoi dire a questa Sampdoria? La puoi criticare dopo la partita con la Roma? No, secondo me no. Hai tenuto testa ad una squadra che sarà pure incerottata e azzoppata, ma che comunque può permettersi di tenere in panchina Dzeko e El Shaarawy. Una formazione nettamente superiore a quella blucerchiata, un undici che parte dal primo minuto con Schick (ma chi te lo ha fatto fare, di andartene in fretta e furia) e Zaniolo, con Kluivert e Kolarov, con Cristante e Pellegrini. Quella giallorossa è un'ottima compagine, anche a mezzo servizio, e la Samp non solo le ha tenuto testa, ma ha complessivamente giocato meglio rischiando poco o nulla.

    Già ma allora cosa è successo? Semplicemente, la Roma ha sfruttato la palla buona (l'unica?) del match. Giampaolo ha parlato di esperienza, e ha ragione. Il mister ha citato due episodi in particolare che secondo me sono perfettamente esplicativi del concetto. Quando ad Andersen viene fischiato fallo in occasione del gol annullato alla Samp, De Rossi “ostacola il difensore, non guarda la palla” ha spiegato il mister ai giornalisti. “Appena Andersen ha provato a divincolarsi De Rossi è caduto per terra, facendo fischiare l'arbitro in anticipo”. Situazione simile, ma a parti invertite, sullo 0-1 romanista: “Vieira viene chiaramente spinto da Schick,ma lui ha 20 anni e non cade in terra, perchè ha paura che gli fischino fallo”. Dettagli, episodi, semplici particolari che però in casi come questi fanno tutta la differenza del mondo.

    Che poi la Samp non ha giocato una partita eccezionale, è vero. Ma ha disputato novanta minuti più che dignitosi, da squadra compatta e organizzata, senza risentire del passaggio a vuoto di Torino. Trovo che ci sia troppo disfattismo, perchè se la gara si fosse chiusa sull'1-0 per il Doria – e fidatevi, non era così improbabile da immaginare come risultato – staremmo celebrando tutti una squadra fantastica, persino oltre i suoi meriti. Gli anni scorsi io ad esempio ho sempre sottolineato il crollo, il clima balneare di fine stagione, le partite disputate senza stimoli e obiettivi. Ho descritto quella Samp come arrendevole e cedevole, in questo campionato invece no, non lo accetto. E' stato quasi sempre un bel Doria, concentrato e volenteroso. Quagliarella e compagni hanno sbagliato complessivamente tre partite: le due con il Torino, e quella con il Frosinone. Le altre sconfitte, più o meno legittime, non mi hanno lasciato la stessa sensazione di amaro in bocca.

    Ovviamente non è tutto roseo, ci mancherebbe. Mi auguro che Giampaolo nel corso della settimana ad esempio lavori sul passaggio decisivo. Non ho mai visto il Doria sbagliare così tanto l'ultima giocata,  augurandosi di recuperare anche un po' di brillantezza in attacco: si può dire che Quagliarella ha rallentato, senza peccare di lesa maestà? Così come Gabbiadini, che non è il vero Gabbiadini (quello lo vedremo dall'anno prossimo, se rimarrà Giampaolo). Il gran colpo di gennaio ad oggi risulta molle e poco incisivo, è sotto gli occhi di tutti. Fa un po' parte del suo stile di gioco, vero, ma mi aspettavo un impatto decisamente diverso. Che poi, in caso qualcuno se lo fosse scordato, domenica prossima c'è il derby. Una partita che evoca dolci ricordi sia a Quagliarella che a Gabbiadini. Quale occasione migliore per ripartire? 

    Dite che sono troppo ottimista? Forse sì, avete ragione. Ma questo obbligo morale di vincere con la Roma, e di considerare quelli di ieri sera 'punti persi' mi pare un filino pretenzioso. E' sempre il discorso del bipolarismo che facevamo dopo Torino-Samp. A maggior ragione considerando il fatto che domenica prossima c'è quella passeggiata che è il derby della Lanterna. Tanto vale arrivare alla partita che ora più che mai vale una stagione con consapevolezza e tranquillità. Lo ripeto, non mi sento in diritto di mettere in croce nessuno, men che meno questa Samp, che attualmente è nona (non dodicesima) e lo rimarrà sicuramente anche alla fine dell'attuale turno di campionato.

    Certo, l'Europa adesso pare molto più complicata da sognare. Se la Lazio dovesse vincere anche una soltanto delle due gare che le mancano, scavalcherebbe il Torino e la settima posizione risulterebbe quella attualmente occupata dalla Roma, a 51 punti, mentre tu sei ancora fermo a 45. Sei punti difficilmente li recuperi a squadre simili. Ma la nostra dimensione ad oggi è questa. Ogni volta che lo sento dire, soffro, ma è così. Ottenere di più con questi mezzi, questo asset e questa proprietà è difficile. 'Accontentiamoci' di focalizzarci sul derby. Peccato, ci abbiamo provato, ci abbiamo creduto, sino a ieri persino un po' più del solito. Ma la 'resa', oggi, merita solo applausi.

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