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  • Sampmania: rientri traumatici e sorrisi-paresi

    Sampmania: rientri traumatici e sorrisi-paresi

    • Lorenzo Montaldo
    Il mio rientro è stato particolarmente traumatico. Sono passato dai 30 gradi dell'Indonesia ai 15 di Genova nel giro di due giorni. Ad attendermi c'erano pioggia, vento, freddo e il comprensibile cattivo umore dei tifosi. Un mix perfetto di insoddisfazione per la fine delle ferie, miscelato con una dose di nervosismo contro Ferrero, il tutto condito da una spruzzata di attesa spasmodica dell'avvento del gruppo Vialli. Senza tralasciare ovviamente il malumore dovuto ad una Sampdoria inchiodata saldamente a quota zero punti in classifica. E dire che nell'ultimo Sampmania pre-ferie fantasticavo su una situazione totalmente diversa. L'unica cosa che ho trovato radicalmente cambiata dopo i dieci giorni dall'altra parte del mondo è stata il clima. In peggio.

    Nel frattempo, il mio portatile ha smesso di funzionare. Logicamente, il maledetto ha pensato bene di abbandonarmi un secondo dopo aver messo piede in Italia, senza più un soldo in tasca se non 20mila rupie (che al cambio sono circa 1 euro, poco più). Così per Samp-Torino sono stato costretto a rispolverare un fedele dinosauro di 6-7 anni fa, più lento del sottoscritto durante l'arrampicata a Kelinking Beach – il che è tutto dire, perchè io ero davvero impacciato – e persino più pesante del vostro giornalista preferito, in senso figurato ma pure letterale. 

    Tutto questo grigiore ha logicamente influito sul mio umore, tanto che neppure la prospettiva di rivedere la Samp dopo un distacco forzato quasi eterno riusciva a risollevarmi il morale ieri pomeriggio. Invece, un po' a sorpresa, mi sono ritrovato in auto durante il ritorno dal Ferraris con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Poteva trattarsi pure di una paresi dovuta a freddo e tramontana, per carità, ma assomigliava davvero tanto ad un sorriso soddisfatto, ve lo garantisco.

    Ovviamente la Samp non è guarita. Non basta uno striminzito 1-0 al Torino per gridare al miracolo, anzi, probabilmente trovandosi di fronte una squadra più in forma i blucerchiati avrebbero sofferto molto, qualche bel buchetto in difesa l'ho visto. Tutti tamponati da un monumentale Colley per fortuna, ma certi spazi non dovrebbero proprio aprirsi. Il Doria è una formazione ancora confusionaria, alla ricerca non solo di un'identità, ma persino di un ben preciso sistema di gioco. Per esempio, voi l'avete capito dove giocava Rigoni ieri? Era un trequartista, un esterno offensivo nei tre davanti, o una mezz'ala? Sì, so che in teoria l'argentino andrebbe considerato un rifinitore, ma andatevi a vedere il posizionamento medio dei giocatori in campo per le due formazioni (il report lo trovate sul sito ufficiale), e ditemi se riuscite a dare una collocazione al ruolo dell'ex Zenit. Se non si fosse capito, questo preambolo pessimista però mi serve soprattutto per giustificare il malcelato ottimismo con cui vado a sottolineare alcuni lati positivi della giornata,

    La principale buona notizia, almeno per quanto mi riguarda, è che probabilmente Di Francesco ha trovato la quadra sulla difesa. Con il reparto arretrato a tre, sorretto da due esterni che in realtà sono due terzini molto generosi, la Samp sbanda decisamente meno. I buchi di cui parlavo prima sono dovuti principalmente agli automatismi, logicamente ancora da registrare dal momento che il Doria per tutto il ritiro ha lavorato sulla linea a quattro. L'assetto composto da tre centrali più due corsie larghe e disposte alla copertura comunque rappresenta l'intelaiatura da cui ripartire. Sugli altri cinque giocatori Di Francesco può un po' ricamare, ma le fondamenta solide sono il primo architrave per una squadra concreta. E penso che l'allenatore se ne sia abbondantemente reso conto. 

    Altro aspetto positivo è  rappresentato dai due in mezzo al campo. Ekdal è stato un inno alla lettura di spazio e tempo, praticamente gigantesco in ogni zolla. Di fianco allo svedese, anche Vieira recupera fiducia e tranquillità. Sono rimasto impressionato anche dall'ottima prestazione di Depaoli, un altro che potrà tornare parecchio utile con il nuovo modello tattico. E se questa squadra, con un po' di morale ritrovato e ancora nelle gambe l'adrenalina post Torino, riuscisse anche a strappare qualche punticino a Firenze? Sarebbe ossigeno per la classifica, ma soprattutto per l'ambiente bogliaschino, che ha un disperato bisogno di ricompattarsi. Il principale effetto positivo del successo di ieri, comunque, è quello di aver spazzato via le nubi che si accumulavano attorno a Di Francesco, finito nel mirino della critica per non aver saputo trasformare immediatamente in oro, con il semplice tocco delle dita, lo scadente mercato estivo. Diamogli un po' di serenità, che se la merita. 

    Ultima annotazione, in Indonesia non conoscono Ferrero. Il che è abbastanza sorprendente, pensavo che il presidentissimo fosse noto persino su Marte. Vivono benissimo senza, ve lo garantisco. L'impianto audio della Sampdoria spara musica ad altissimo volume per coprire i cori contro il numero uno di Corte Lambruschini ricorda i classici cartoni animati, con lo sbadato protagonista che spazza sotto al tappeto i cocci del vaso appena rotto pur di nasconderli alla padrona di casa. Peccato che poi si scorga chiaramente la malefatta. Qualcosa nella Sampdoria è caduto e si è frantumato, il rumore si è sentito nitidamente. Andare avanti così, nascondendo i pezzi sotto al tappeto, è solo nocivo.

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