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  • Sassuolomania: sull’errore grave di Consigli

    Sassuolomania: sull’errore grave di Consigli

    • Luca Bedogni
    In che misura è giusto prendersela con Consigli dopo il grave errore di ieri? Per chi non avesse idea dell’accaduto, riassumo brevemente il finale di Verona-Sassuolo, quinto di recupero. Toljan pressato da Gaich consegna il pallone al portiere neroverde, salito più o meno all’altezza della trequarti della sua metà campo. E Consigli a quel punto tenta di servire uno dei due centrali ma sbaglia tecnicamente restituendo il pallone a Gaich, che di pallonetto lo punisce dalla grande distanza. Vittoria del Verona e tre punti buttati dal Sassuolo. Che rabbia! Che fottuta beffa!

    Ma è poi giusto parlare di beffa? I due argomenti si intrecciano e vanno portati avanti insieme. Sia chiaro, non condivido minimamente il tono di certi commenti che ho letto sotto alcuni post ufficiali sui social. Da questo punto di vista, solidarietà a Consigli senza il minimo dubbio. Restare umani è il nostro primo dovere. Non bisogna mai crocifiggere nessuno, anche se siamo sotto Pasqua e l’opzione torna di moda. Capita a tutti di sbagliare. E poi vi dico la verità, per me è un buonissimo portiere che merita assolutamente la conferma, sono ancora a bocca aperta dall’ultima parata spettacolare contro il Torino (sebbene a gioco fermo). 

    Il “però” grosso come una casa, alla fine, comunque lo tiro fuori. Questo errore è stato molto grave, soprattutto per il significato che veicola. Andiamo un attimo al di là del gesto tecnico sbagliato, e contestualizziamo il tutto. L’immagine di Consigli che regala questo pallone a Gaich al 95esimo è coerente con un Sassuolo che pensava di aver già vinto al cambio di Berardi, cioè al minuto 68. A Verona, campo sempre difficile, e contro un avversario disperato, che avrebbe certamente buttato in campo tutto quello che aveva nel forcing finale. E mentre da una parte continuava la passerella spocchiosa dei big neroverdi, tolti uno dopo l’altro per preservarli da chissà cosa, il Verona si sbilanciava senza un domani, aggiungendo attaccanti su attaccanti. Insomma, per dire che non c’è stata una vera e propria lettura della partita dalla panchina. Si è andati in automatico, convinti presuntuosamente che potesse bastare. E mentre i giocatori del Verona ci mettevano il cuore e la disperazione, i neroverdi sono stati indotti a sedersi in pantofole sull’erba bagnata dalla pioggia. E così imbevuti di mollezza, hanno prestato il fianco a un Hellas ferita e arruffona, d’accordo, ma punta nell’orgoglio. Quindi mentre l’attenzione del Sassuolo decresceva, saliva la foga disordinata ma nobile dell’avversario, che alla fine ha prevalso e gioito nel momento in cui i due estremi si sono toccati emblematicamente nella scena Consigli-Gaich. La rincorsa di quest’ultimo su Toljan simboleggia l’esatto contrario dell’atteggiamento molle di Consigli. Non c’è da crocifiggere nessuno, c’è solo da riflettere e mangiarsi le mani. O se preferite i guantoni. 

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