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  • Scuola: nessun alunno chiuso in una gabbia

    Scuola: nessun alunno chiuso in una gabbia

    • Luca Dell'Omarino
    Nel giorno della fine ufficiale di un anno scolastico quanto mai travagliato, la ministra Azzolina ci ha tenuto a salutare gli studenti, con particolare attenzione a quelli in procinto di affrontare gli esami di terza media e soprattutto la maturità. Quest’ultima è stata definita come il primo passo verso un ritorno alla normalità.
    A tenere banco in questi giorni è però la questione legata alle riaperture previste per settembre. In merito a ciò, la ministra si è detta al lavoro su una ripartenza che tenga presente il rispetto di due diritti fondamentali: quello all’istruzione e quello alla salute.

    Nel decreto approvato il sei giugno, uno dei punti cardine, oltre alla scomparsa del voto in decimi nelle scuole primarie che verrà sostituito da una valutazione descrittiva, erano per l’appunto le misure di sicurezza che avrebbero dovuto garantire la sicurezza degli studenti a partire dal prossimo settembre. 
    Al di là dell’ormai classico metro di distanza da rispettare, si parlava di un Comitato tecnico-scientifico incaricato di studiare un sistema efficiente per quanto riguarda le modalità di entrata e di uscita dagli istituti. Hanno inoltre fatto il giro d’Italia le foto scattate in una classe di un liceo di Bergamo, città che ha rappresentato uno dei principali epicentri del virus, i cui banchi erano già stati preventivamente separati da vetri di plexiglass.

    Riguardo a questo, la ministra Azzolina si è mostrata decisamente seccata, affermando che: “Nessuno ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza… Ho visto immagini surreali di ragazzi chiusi dentro a strutture simili a gabbie. Questa è disinformazione.” In sostanza, gli studenti dovranno aspettare ancora per poter finalmente scoprire cosa poter e non poter fare alla ripresa delle lezioni.

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