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  • Torino, Juric: 'Non so ancora se ci rivedremo a luglio, ora voglio solo arrivare ottavo'

    Torino, Juric: 'Non so ancora se ci rivedremo a luglio, ora voglio solo arrivare ottavo'

    • Andrea Piva
    Alla vigilia di Torino-Inter, Ivan Juric ha presentato così la partita in conferenza stampa: "Radonjic e Lazaro sono gli unici due indisponibili, gli altri ci saranno tutti. Se la squadra sente pressioni? No, nessuna pressione. Devono giocare felici e liberi".

    Un bilancio sulla stagione: "Guardando tutto quello che è successo dall'inizio, da come eravamo messi l'1 agosto, penso che i ragazzi siano stati splendidi, hanno messo tanto impegno e volontà. Questo è un giudizio globale, ma se domani riuscissimo a vincere e arrivare ottavi sarebbe una cosa inaspettata e splendida". 

    "La mia sensazione è che tutti abbiamo fatto un grandissimo lavoro, ho sensazioni molto positive per come è andata, come siamo cresciuti. Mi piacerebbe tanto vincere domani e arrivare ottavi, poi vediamo a cosa ci porta l'ottavo posto. Ma sarebbe un giusto premio per i ragazzi per come hanno lavorato".

    Sulle motivazioni dell'Inter: "Tante squadre che non hanno obiettivi fanno grandi partite, fanno punti e inguaiano le squadre che hanno obiettivi. L'Italia è cambiata negli ultimi anni. Anche domani l'Inter farà la partita per fare punti ma io non ci deve interessare, dobbiamo pensare a fare la nostra partita". 

    Sul suo futuro: "Non voglio parlare del futuro o del passato, voglio godermi questo momento, pensare che riusciamo a vincere domani sarà uno dei più grandi risultati degli ultimi 30 anni, voglio viverlo bene. Poi vedremo".

    Sulla squadra: "Io penso che tanti hanno fatto la loro migliore stagione da quando giocano a calcio, ci sono giocatori che mi hanno sorpreso in positivo, qualcuno può crescere ancora un po' ma più nel collettivo che possiamo crescere. Penso che individualente tanti hanno già raggiunto un livello alto per quelle che sono le sue possibilità".

    Sull'ambiente: "Non penso di essere riuscito a compattarlo".

    Sulla contemporaneità delle partite con Fiorentina, Monza e Bologna: "Noi avevamo le tabelle guardando anche quando giocavano le altre, ma adesso pensiamo solo a noi, abbiamo il destino nelle nostre mani". 

    Sul gap con le altre società: "Noi sappiamo che ci sono otto squadre, compresa la Fiorentina, che hanno una struttura superiore alla nostra. Non è un mercato che cambia questa differenza. Quello su cui ci dobbiamo concentrare è il livello del lavoro, investire nelle persone capaci che fanno la differenza su certi aspetti. Non si possono avere le risorse di quelle otto, così riesci magari ad avvicinarti a quel gruppetto. Economicamente non ci sono base, gli introiti sono diverse, ma alzando il nostro lavoro potremmo avvicinarsi".

    Gli stimoli per il futuro: "Per me è stato stimolante anche quest'anno, siamo già migliorati quest'anno, abbiamo fatto bene alcune cose, in altre situazioni siamo stati molto frettolosi, non in sintonia totale. Dobbiamo fare scelte miglior anche quando si vanno a prendere i giocatori, in questo dobbiamo migliorare". 

    Sul futuro dei giocatori: "Per me l'unico intoccabile è Buongiorno, che al di la del valore rappresenta il Toro. Per il futuro, per tutto, lui rappresenta Torino. A parte Buongiorno, non penso che una società come il Torino possa avere degli intoccabili". 

    Sulle differenza tra il Torino e il Verona: "A me è sempre piaciuto arrivare in una squadra, far crescere il valore dei giocatori. Verona e Torino sono due realtà diverse, a Verona io e D'Amico aveva più potere decisionale anche sulle piccole cose ma sono state due belle esperienze".

    Su Vagnati: "Più si va avanti nel tempo, più con Vagnati cresce la sintonia, capisce cosa voglio io e si sbaglia di meno. Poi Davide è un direttore che magari non è sempre con noi, perché è in giro a vedere giocatori, anche adesso è in Argentina". 

    Infine, ancora sul futuro: "Adesso penso alla partita di stagione, poi vedremo. In questi ultimi mesi ho avuto una totale concentrazione sulla squadra, avevo l'obiettivo dell'ottavo posto e siamo arrivati all'ultima giornata a giocarci questo posto. Tutto il resto l'ho tralasciato, non mi interesserei. Per questo dico vediamo, perché dovremo parlare. Il mio tipo di comunicazione a volte porta a cose positive, alla lunga però non va bene, ho preferito concentrarmi più sulle cose, si possono risolvere i problemi anche in altri modi. Non c'è mai stata cattiveria nelle mie parole, però vedo anche io che cambiando comunicazione è migliore". 

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