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  • Romamania: tutti sul carro di 'Usebbio'

    Romamania: tutti sul carro di 'Usebbio'

    • Paolo Franci
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    Strana è la vita, vero “Usebbio”? (a Roma, Eusebio diventa 'Usebbio' in un lampo...) Tre gol al Chelsea, una lezione tattica a uno degli allenatori top, Antonio Conte, e ti ritrovi lassù su Marte. Ah beh, a me non si potrà dire quella cosa vecchia e stantia che parla di carro e vincitori. Io sul carro (del tecnico) ci sto da un bel pezzo, quando era poco più di un carretto da contadino, non la biga con la quadriglia di purosangue che sta sfilando in queste ore per Roma. Io, in EDF ho creduto sin dall'inizio. Ero attratto dalle sue idee, dal coraggio con il quale ha forgiato una splendida squadra al Sassuolo, convincendo un manipoli di ragazzini che l'impresa si poteva fare e che giocarsela in Serie A sarebbe stato meno difficile - abile mentitore – di quel che pareva. Ieri sera quel ”io ci credo”, italian version dello “Yes we can” di barackiana memoria, DiFra l'ha ributtato lì, in pasto alla platea, dopo aver messo in ginocchio il mondo Blues. Ora, è tutto un tripudio di numeri inneggianti ai “clean sheet” in serie, a schemi, idee, gioco e calciatori super carichi. Ora è il tempio degli dei, insomma.

    Strana è la vita, vero “Usebbio”? Si diceva che le tue squadre prendono troppi gol e quindi figurati se a Roma.... La risposta è stata nella miglior difesa del campionato. Si diceva che passare da Spalletti a Di Francesco sarebbe stato come passare dallo yacht al pedalò, più o meno. Beh, Roma imbattuta nel girone di Champions, a un passo dalla qualificazione con tre sberle al Chelsea. Si diceva che uno che ha allenato il Sassuolo, beh dai, su, con tutto il rispetto... E invece eccolo lì, con le sue idee, i giocatori che lo seguono come la vecchia guardia seguiva Napoleone in battaglia e via così. Figurati, poi, quando ha perso i due scontri diretti contro Inter e Napoli: lo vedi? Non sa gestire la pressione delle grandi sfide e bla, bla, bla. In una notte, una sola, s'è capito che la storia di Sarri non ha insegnato nulla e che non c'è peggior sordo del critico pallonaro, difficile da bonificare neanche di fronte all'evidenza. E pensare che tutto questo “Usebbio” l'ha fatto con una campagna acquisti che ieri sera, Kolarov a parte, era praticamente azzerata, tra infortuni e avvi problematici di stagione. E qui, DiFra ha mostrato stile non comune: “Ci avrete fatto caso, in campo c'erano quasi tutti quelli che lo scorso anno la Champions l'avevano conquistata e non è stato casuale, ho scelto io di premiare il loro sforzi perchè sono loro che ci hanno consentito di giocare queste partite...”. Altro da aggiungere? Ah, sì, chapeau.

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