'Un uomo d'oro tutto per me...', così cantava Caterina Caselli negli anni '60. A cinquant'anni di distanza, l'uomo d'oro dell'Udinese si chiama Francesco Guidolin. Vincitore della Panchina d'Oro, l'allenatore bianconero è stato celebrato da compagni e società. Persino Josè Mourinho, dalla Spagna, gli ha fatto i complimenti. Meritati, perché quello che è riuscito a fare in due anni con la squadra friulana ha dell'incredibile.

Nell'ultima settimana, poi, i bianconeri sono tornati alla vittoria (dopo due pareggi), lo hanno fatto in trasferta, sono passati agli ottavi di Europa League e hanno ritrovato il gol, con Di Natale e Floro Flores. Bel bottino davvero. Senza dimenticare l'importantissimo rientro di Asamoah, il cui peso si è sentito già nella gara di coppa contro il Paok.

La lotta per il terzo posto - che significa Champions - sembra la copia di quella della passata stagione, con la Lazio che cammina di pari passo con l'Udinese. Mentre Reja ha vissuto momenti turbolenti a Roma, Guidolin a Udine è un vero idolo e la Panchina d'Oro che ha ricevuto non ha fatto altro che aumentare la stima che i friulani hanno per un uomo molto simile a loro. È un premio all'uomo e al professionista, al lavoro e alla serietà. Se poi sarà anche un finale di campionato d'oro... ancora meglio.