Calciomercato.com

  • Ajax, un'altra stangata: squalifica di 12 mesi per doping per Onana. Il club: 'Ha preso una pastiglia per errore'

    Ajax, un'altra stangata: squalifica di 12 mesi per doping per Onana. Il club: 'Ha preso una pastiglia per errore'

    E' un momento complicatissimo per l'Ajax, ancora scottato dalla decisione della Uefa di confermare l'esclusione dalla prossima fase di Europa League dell'attaccante francese Sebastien Haller - l'acquisto più oneroso nella storia del club - per un errore al momento della compilazione della lista e raggiunto in queste ore da un'altra brutta notizia. Il portiere camerunese André Onana è stato infatti squalificato per 12 mesi per doping.

    POSITIVO A UN DIURETICO - All'ex numero uno del Barcellona viene contestata l'assunzione di una pastiglia di Lasimac, un farmaco utilizzato dalla moglie, rilevata da un controllo anti-doping dello scorso 30 ottobre. Nello specifico, sono state riscontrate tracce di Furosemide, un diuretico considerato anche dalla Uefa come sostanza illecita e che portato a una sanzione molto pesante nei confronti del calciatore dell'Ajax. Che ha già preannunciato ricorso al Tas di Losanna affermando che l'assunzione del farmaco da parte di Onana sia avvenuta per errore, in maniera del tutto inconsapevole.

    Queste le parole del direttore generale dei Lancieri Edwin van der Saar: "Speravamo in una sospensione con la condizionale o in una sanzione più breve perché non c'era alcuna intenzione di rafforzare il proprio corpo e migliorare le proprie performance". Le parole del leggendario portiere dell'Ajax arrivano a corredo del comunicato ufficiale diffuso dal club: "Nella mattinata del 30 ottobre, Onana non si sentiva bene e ha ingerito una pillola per alleviare il malessere. Tuttavia ha inconsapevolmente assunto il Lasimac, un farmaco che era stato precedentemente prescritto alla moglie. La confusione di Onana ha fatto sì che prendesse il medicinale della moglie, portando l'UEFA ad adottare questo provvedimento nei confronti del portiere. La commissione disciplinare dell'UEFA ritiene che Onana non avesse intenzione di imbrogliare. Tuttavia, l'UEFA crede, sulla base delle regole antidoping, che un atleta abbia sempre il dovere di assicurarsi che nel suo corpo non entrino sostanze proibite".

    Altre Notizie