Franco Baldini ha un contratto da direttore generale della Roma fino al 2015. Poche settimane fa ha ricevuto la fiducia della società e dal nuovo a.d. Italo Zanzi, ma sente il proprio futuro ancora in bilico. Nutre dei sensi di colpa per il rendimento della squadra di queste due stagioni. Sognava un ritorno diverso, Franco. Invece, prima si è scontrato con l'utopia Luis Enrique e con un codice etico talmente severo da infliggere soltanto ripercussioni dannose sulla squadra e malcontento tra i tifosi.

Durante la scorsa estate ha provato ad approcciare diversi mister di valore internazionale come Villas Boas, Guardiola, Emery. Tutte trattative fallite, tanto da doversi sottomettere alla volontà del popolo e prendere Zeman. Dopo alcuni mesi, il copione è simile. Il d.g. ha provato (e forse sta provando ancora) ad allacciare rapporti con Allegri, ma quella che porta all'attuale allenatore del Milan si sta rivelando una pista alquanto complicata. Ha un rapporto contrattuale in corso e l'impressione è che non si voglia tirare la storia troppo per le lunghe e ripetere lo stesso errore commesso con Montella un anno fa.

Questo senso di impotenza gli sta creando qualche dubbio. Ha senso rimanere? Pensieri comunque diradati negli ultimi tempi grazie all'uomo più semplice: Andreazzoli. Ora la zona Europa e la decima vittoria della Coppa Italia appaiono come ipotesi concrete, un piccolo passo avanti rispetto al primo anno disastroso. Baldini ci spera e sull'altro fonte lavora per trovare un nuovo socio a Pallotta. Possibilmente più credibile rispetto ad Al Qaddumi. A quel punto una sufficienza al proprio lavoro sarebbe meritata.