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  • Burdisso: 'Ringrazio il Genoa, ma mi servivano nuove emozioni'

    Burdisso: 'Ringrazio il Genoa, ma mi servivano nuove emozioni'

    • Marco Tripodi
    Due mesi dopo il suo addio definitivo al Genoa, squadra della quale è stato capitano nelle ultime tre stagioni, a 35 anni suonati Nicolas Burdisso è ancora alla ricerca di un ingaggio in Serie A.

    Nel frattempo si allena, da solo, nel campo di Teriasca a Sori: "Ringrazio il Genoa, di cuore - ha spiegato il difensore argentino al Secolo XIX - mi ha regalato emozioni estreme, ma ora era il momento di provare di nuovo ad andare oltre i miei limiti. Ho rischiato, lo so, ma chi non rischia non vince".

    MERCATO - Sul suo futuro dice: "Aspetto l’opportunità giusta, Spagna, forse Italia, qualcosa si muove. Per chiudere la carriera voglio risentire gli stessi stimoli che ho provato quando scelsi il Genoa. Ho rinunciato alle sicurezze che avevo, ma solo così migliori. Mi hanno cercato Chievo e Bologna ma ho detto no, altrimenti sarei rimasto al Genoa, dove stavo alla grande. Ivan mi ha chiesto di restare, anche i compagni. Ancora a giugno il Genoa mi ha cercato ma dovevo essere coerente. Però non sono pronto a smettere: ho una motivazione troppo alta".

    GENOVA PER LUI - Burdisso ricorda poi il rapporto avuto con i due tecnici che l'hanno allenato in rossoblu e le emozioni provate con club più antico d'Italia: "Ho un rapporto bellissimo con Juric, così come con Gasperini. Se dovessi allenare, un giorno, mi porterò tanto di loro nel mio bagaglio. Al Genoa ho provato emozioni estreme, sono arrivato quasi al punto di piangere in campo, Marassi è fantastico. Lacrime di gioia, come nell’ultima con l’Inter: ti giochi la vita, sei perfetto, poi quel tiro, la palla sulla mano, il rigore: era la nostra morte. Ma Eugenio para il rigore e…(pausa)…e mi viene ancora ora la pelle d’oca. Ma anche il 3-2 di Kucka sempre con l’Inter, le rimonte con Toro e Sassuolo, il 3-0 sulla Samp: i derby di Genova sono una festa, un campionato nel campionato. Però ho quasi pianto anche per frustrazione, come negli 0-5 con Pescara e Atalanta: inaspettati».

    EREDE - A raccogliere quella che fu la sua fascia da capitano ora ci penserà Mattia Perin: "Bene, sono felice, dovrà appoggiarsi a Veloso, Rigoni, Gentiletti. Mattia è esuberante, ma molto meglio uno così, da frenare, che uno da svegliare. Lui crede che nulla sia impossibile, è una cosa stupenda, va gestito ma nello spogliatoio è importantissimo".

    IL GENOA CHE VERRA' - Infine un pronostico su chi potrà essere la sorpresa della prossima stagione genoana: "Ninkovic è un fuoriclasse, con lui avevo un rapporto bellissimo: può diventare un trascinatore. Centurion ha fatto benissimo al Boca, giusto dargli un’altra chance qui al Genoa, che è una “scuola calcio” per i giovani. E poi Bertolacci, Lapadula, Simeone se resta. Lo avevo detto ai ragazzi: l’anno prossimo sarà un gran Genoa".
     

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