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    Cairo: 'Al calcio servono i soldi delle scommesse'

    Cairo: 'Al calcio servono i soldi delle scommesse'

    Urbano Cairo, presidente del Torino ed editore Rcs, parla al convegno Sport Industry Talk, organizzato dalla Rcs Academy: "Il calcio è un’industria importante che dà un grande contributo al Paese dal punto di vista del divertimento e da quello delle imposte. Però si fa poco per aiutare un sistema che ha avuto i suoi problemi durante il Covid, per via della riduzione delle sponsorizzazioni e del volume della compravendita dei giocatori". 

    DECRETO CRESCITA - "Dalle scommesse sul calcio il nostro mondo non riceve nemmeno un centesimo ed è un paradosso che le aziende di betting non possano sponsorizzare squadre di calcio - spiega Cairo, come si legge su Gazzetta.it-. Quando si tratta di rateizzare le imposte sembra che venga fatto chissà quale regalo. È vero, i calciatori guadagnano cifre importanti, ma questo aspetto viene ingiustamente colpevolizzato sebbene non riguardi solo l’Italia. Anche gli attori guadagnano molto, ma lo Stato con i tax credit spende circa un miliardo all’anno per supportare il cinema, pure per società straniere che fanno film in Italia. Qual è la differenza con le agevolazioni del Decreto crescita che ci permette di attrarre campioni dall’estero e aumentare l’appetibilità del campionato per la vendita dei diritti all’estero?". 

    RIFORMA CAMPIONATI - Infine, sull'eventuale riduzione del numero di squadre della Serie A: "Anche in Inghilterra e Spagna sono 20 e questo permette di avere 380 partite, ossia altrettante occasioni per i broadcaster di trasmetterle. Riducendo il numero di partite ne risentirebbe il valore economico del prodotto".

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