Pubblicità
Pubblicità
Chiesa.Juve.punta.Immobile.2021.jpg
CALCIOMERCATO07 mar 2021, 00:35
Ultimi aggiornamenti: 07 mar 2021, 00:35

Con undici Chiesa la Juve vincerebbe lo scudetto. E lui è quello che ci crede di più

Pubblicità

Con undici così, vinceresti tutte le partite. Ci sono tanti tormentoni, che possono anche sembrare tanti luoghi comuni, nel calcio. Questo potrebbe davvero calzare a pennello per Federico Chiesa. Perché per atteggiamento, voglia, fame, grinta (e si possono mettere tutti quei fattori intangibili che fanno la differenza nel calcio) non ha nulla da invidiare a nessuno. Può sbagliare e sbaglia. Ma lo fa sempre dando tutto, forse anche qualcosa di più. Mettendoci pure la faccia, perché capita spesso che sia proprio lui a rilasciare i commenti a caldo nel post-partita della Juve. Mica solo quando la serata è andata bene, come contro la Lazio. Ma anche quando le cose vanno male, senza andare troppo in là nel tempo è stato lui a spiegarla dopo il pareggio con il Verona. Insomma, Chiesa è uno da Juve, ma di quelli veri. Uno che sembra alla Juve da una vita, uno pronto a dare il cambio anche all'interno dello spogliatoio a quella vecchia guardia che prima o poi dovrà lasciare il proprio armadietto. Intanto lui parla di dettagli, di reazione, di scudetto: lo cita sempre, forse perché non ne ha ancora vinto uno sarà anche l'ultimo a rinunciarvi. 

IN CAMPO. E poi c'è il campo, ovviamente. Perché non è a parole che Chiesa si sta prendendo la Juve. Che si sta dimostrando all'altezza di un investimento talmente importante da sembrare figlio di un calcio pre-Covid, anche se con modalità di pagamento e trasferimento post-Covid. La Juve alla fine ha dovuto mettere sul piatto 60 milioni, una bella responsabilità. Ma Chiesa sta dimostrando che, soldi o no, la decisione di fare di tutto pur di acquistarlo è stata giusta e basta, da qualunque parte la si potesse vedere. In campo è quello che si può definire una forza della natura, devastante sulla fascia destra, comunque sempre reattivo sulla sinistra. Il gol del 2-1 segnato da Alvaro Morata contro la Lazio, poi, poteva nascere solo da un break di Chiesa. Perché sono proprio pochi i giocatori che sarebbero riusciti ad avventarsi in quella maniera su un pallone che sembrava di fatto già proprietà del molle Escalante: poi riprendere Chiesa quando ha preso vantaggio è oggi missione quasi impossibile. E con undici così, vinceresti tutte le partita.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità