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  • Con undici Chiesa la Juve vincerebbe lo scudetto. E lui è quello che ci crede di più

    Con undici Chiesa la Juve vincerebbe lo scudetto. E lui è quello che ci crede di più

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Con undici così, vinceresti tutte le partite. Ci sono tanti tormentoni, che possono anche sembrare tanti luoghi comuni, nel calcio. Questo potrebbe davvero calzare a pennello per Federico Chiesa. Perché per atteggiamento, voglia, fame, grinta (e si possono mettere tutti quei fattori intangibili che fanno la differenza nel calcio) non ha nulla da invidiare a nessuno. Può sbagliare e sbaglia. Ma lo fa sempre dando tutto, forse anche qualcosa di più. Mettendoci pure la faccia, perché capita spesso che sia proprio lui a rilasciare i commenti a caldo nel post-partita della Juve. Mica solo quando la serata è andata bene, come contro la Lazio. Ma anche quando le cose vanno male, senza andare troppo in là nel tempo è stato lui a spiegarla dopo il pareggio con il Verona. Insomma, Chiesa è uno da Juve, ma di quelli veri. Uno che sembra alla Juve da una vita, uno pronto a dare il cambio anche all'interno dello spogliatoio a quella vecchia guardia che prima o poi dovrà lasciare il proprio armadietto. Intanto lui parla di dettagli, di reazione, di scudetto: lo cita sempre, forse perché non ne ha ancora vinto uno sarà anche l'ultimo a rinunciarvi. 

    IN CAMPO. E poi c'è il campo, ovviamente. Perché non è a parole che Chiesa si sta prendendo la Juve. Che si sta dimostrando all'altezza di un investimento talmente importante da sembrare figlio di un calcio pre-Covid, anche se con modalità di pagamento e trasferimento post-Covid. La Juve alla fine ha dovuto mettere sul piatto 60 milioni, una bella responsabilità. Ma Chiesa sta dimostrando che, soldi o no, la decisione di fare di tutto pur di acquistarlo è stata giusta e basta, da qualunque parte la si potesse vedere. In campo è quello che si può definire una forza della natura, devastante sulla fascia destra, comunque sempre reattivo sulla sinistra. Il gol del 2-1 segnato da Alvaro Morata contro la Lazio, poi, poteva nascere solo da un break di Chiesa. Perché sono proprio pochi i giocatori che sarebbero riusciti ad avventarsi in quella maniera su un pallone che sembrava di fatto già proprietà del molle Escalante: poi riprendere Chiesa quando ha preso vantaggio è oggi missione quasi impossibile. E con undici così, vinceresti tutte le partita.

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