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  • Crolla l'Aula Magna a Cagliari e il diritto allo studio va in macerie

    Crolla l'Aula Magna a Cagliari e il diritto allo studio va in macerie

    • Alfonso Martino
      Alfonso Martino
    Poche ore prime era colma di studenti. Fortunatamente nessun ferito ma grande spavento tra i ragazzi. Il rettore dell’ateneo dichiara: “Non ricordo quando è stato fatto l’ultimo controllo”

    Intorno alle 21.50 di ieri, alcuni studenti dell’università di Cagliari di ritorno dalla mensa sentono un rumore spaventoso e vedono delle macerie intorno alla zona del polo umanistico. L’Aula Magna di Geologia, situata in via Trentino e utilizzata di recente dalla facoltà di Lingue, è ridotta in macerie ma il caso ha voluto che la struttura cedesse in un orario in cui non ci sono lezioni. Secondo l’Ansa, dell’edificio resta la parte inferiore della facciata e le colonne portanti che mantenevano la struttura attaccata a un altro edificio a forma di C, in cui è presente anche un asilo.

    Se avessimo spostato le lancette di qualche ora indietro, adesso staremmo parlando di una tragedia. L’edificio era stato ristrutturato da poco.

    Il rettore dell’Ateneo, Francesco Mola, ha dichiarato poco dopo l’accaduto: “Non c'è stato nessun segnale che potesse verificare quanto accaduto. Gli edifici delle nostre facoltà vengono ispezionati regolarmente e per fortuna il custode chiude le stanze.”

    Durante la notte i Vigili del fuoco e il 118 hanno ispezionato l’area, cercando possibili feriti tra le macerie grazie all’aiuto di cani e droni.

    Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha rilasciato una dichiarazione che lascia spazio a pochi commenti: “Il Signore ci ha graziati.”

    Il diritto allo studio non deve essere legato a sentimenti come la paura di stare in un’aula, con gli atenei che dovrebbero garantire l’incolumità dei loro studenti attraverso un’attenta opera di restauro e sicurezza degli edifici, piuttosto che affidarsi alla divina provvidenza e a mantenere in piedi a tutti i costi un mercato degli affitti agli studenti fuorisede che tiene in vita tante città.

    Proprio gli studenti del collettivo Reset Unica hanno deciso di manifestare davanti al rettorato, per vedere riconosciuto quel diritto allo studio in sicurezza che non dovrebbe mai essere messo in discussione: “Manifestiamo per il diritto allo studio senza il rischio di morire schiacciati dalle macerie mentre facciamo lezione.”

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