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  • Ferrante: 'Torino, fuori gli attributi: i senatori devono essere leader'

    Ferrante: 'Torino, fuori gli attributi: i senatori devono essere leader'

    • Emanuele Pastorella
    Con le sue 125 reti in otto stagioni in maglia granata, Marco Ferrante continua a resistere nella “top five” dei marcatori più prolifici di tutti i tempi del Torino. La sua esultanza mimando le corna ha fatto sognare i tifosi tra il 1996 e il 2004, guadagnandosi un posto nel loro cuore. E il legame tra Ferrante e i colori granata è ancora forte.

    Marco Ferrante, cosa sta succedendo a questo Toro, incapace di trovare continuità di risultati e di riportare entusiasmo all’interno della tifoseria?
    "La vittoria di Palermo, campo storicamente ostico, aveva illuso un po’ tutti: la squadra aveva ritrovato punti e gioco, disputando un’ottima gara. Poi, però, già domenica contro il Carpi, si sono rivisti i vecchi problemi, con una manovra lenta e a tratti anche noiosa, questo perché la formazione di Castori è organizzata e si sa difendere. Non voglio sminuire la vittoria contro i rosanero, ma il Torino ha avuto la fortuna di trovare una squadra allo sbando, senza guida tecnica e che anche a Roma ha mostrato limiti enormi. Guardando l’andamento dei granata in questa stagione, credo che si sia rotto qualcosa non solo tra squadra e tifoseria, ma anche all’interno dello stesso spogliatoio. Non vedo più il Toro organizzato di inizio stagione e degli anni scorsi, non percepisco più la voglia dei giocatori di mettersi in mostra e buttare il cuore oltre l’ostacolo. E, inevitabilmente, c’è tanto malumore all’interno della tifoseria. E’ in questo momento che i senatori della squadra devono prendere per mano i compagni ed essere leader, devono ricompattare il gruppo. Le squadre non hanno solo il capitano che indossa la fascia ogni domenica, ma ci sono diverse figure fondamentali: servono tanti capitani".

    Domenica la Maratona, o comunque gran parte della curva, ha di fatto screditato Ventura: crede che il ciclo del tecnico genovese sotto la Mole sia finito?
    "Non c’è dubbio che l’atmosfera intorno all’allenatore sia pesante, in tanti si sono stufati del solito gioco che, se in passato ha dato ottimi risultati, arrivando fino alla conquista dell’Europa League, quest’anno non sta dando i suoi frutti. Sicuramente alla fine del campionato bisognerà fare un bilancio e decidere se continuare insieme, e già adesso la società dovrebbe avere le idee chiare. L’eventuale conferma o allontanamento può essere determinante sul campionato dei singoli giocatori: con che stimoli scendono in campo per meritarsi la maglia granata anche il prossimo anno se tanto non sono sicuri che il tecnico rimanga?"

    Dalla prossima di campionato comincia un ciclo di fuoco: il calendario, se fino adesso era stato alla portata, ora diventa particolarmente complicato.
    "Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più da queste gare, contro le ultime tre della classifica sono arrivati cinque punti, decisamente pochi. Certamente il Milan è in forma, la Lazio vuole risalire, il Genoa non è completamente tranquillo e la Juve si gioca lo scudetto, ma questo è un campionato molto equilibrato e con tante sorprese. Non c’è una squadra materasso, tutti se la possono giocare con tutti e la classifica può cambiare radicalmente con un solo successo. Il Toro è relativamente tranquillo, ma deve fare molta attenzione: bisogna mettere subito punti in cascina per non rischiare di rimanere invischiati nella zona a rischio retrocessione. Bisogna entrare in campo con la mentalità giusta, con la consapevolezza nei propri mezzi: tutti devono tirare fuori gli attributi, dai giocatori allo staff tecnico. I granata devono chiudere in modo dignitoso questo campionato deludente".

    A proposito di Juventus: l’unico modo per salvare la stagione è vincere, o se non altro non fare brutte figure, contro i bianconeri?
    "Il tifoso del Toro è intelligente, sa che da qui al 15 maggio ci sono ancora dodici partite e, tra queste, la sfida contro la Juve. Sia prima, che dopo la stracittadina, ci sono gare altrettanto importanti, che mettono in palio punti pesanti per la classifica. Certamente non bisognerà sbagliare nel derby, come già accaduto a dicembre in coppa Italia: la squadra può anche perdere, loro sono davvero forti, ma deve lottare e dare tutto. I giocatori devono capire che indossano una maglia prestigiosa, che ha fatto la storia e cui i tifosi sono legatissimi".


     

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