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  • Inter, Conte: 'Non siamo i salvatori del calcio italiano, la presenza di Zhang un valore aggiunto'

    Inter, Conte: 'Non siamo i salvatori del calcio italiano, la presenza di Zhang un valore aggiunto'

    Alla vigilia della sfida di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk, Antonio Conte parla in conferenza stampa e risponde alle domande dei giornalisti.
     
    Com’è cambiato lo Shakhtar dopo l’addio di Fonseca?
    “Non ci sono troppi cambiamenti, la squadra è sempre molto forte, al di là del cambio dell’allenatore, perché la struttura della società è forte e mantengono il livello alto. Li ho affrontati anche in Champions col Chelsea e all’epoca avevano calciatori non conosciuti poi rivelatisi fortissimi, parliamo di Willian, Mkhitaryan, Luiz Adriano, Fernandinho, Alex Teixeira e dello stesso Pyatov, il portiere. E continuano ad avere giocatori fortissimi, quindi complimenti perché riescono a trovare talenti fortissimi”.

    Cosa aggiunge la presenza di Zhang?
    “Fa sempre molto piacere, sia a me che ai calciatori, quando come in questo caso il presidente sta con noi. La sua presenza è un valore aggiunto per me e per i calciatori”.

    Che Shakhtar si aspetta?
    “Credo che giocherà con le proprie caratteristiche, alternando fasi di pressione alta a fasi di pressione un po’ più bassa per cercare di colpire in contropiede. Hanno raggiunto un livello di tutto rispetto in Europa e riconosco al nuovo allenatore la bravura nel convincere i calciatori di talento a giocare con la squadra. Ha calciatori di spessore e qualità, ci ha lavorato per farli giocare in questo moto”.

    Aveva paura di questo Shakhtar?
    “La parola paura non fa parte del mio vocabolario e non voglio faccia parte neanche del vocabolario dei miei. Abbiamo rispetto dello Shakhtar, quindi ci siamo preparati molto bene. Sono la squadra più forte affrontata in questo nostro percorso europeo. Li affronteremo con rispetto ma con la voglia di dimostrare che c’è un motivo se siamo in semifinale. Venderemo cara la pelle per andare in finale”.

    Sente la responsabilità di rappresentare il calcio italiano?
    “Non ci consideriamo i salvatori della patria, siamo solo una squadra che ha cercato di svolgere il proprio cammino senza pensare agli altri. Penso comunque che in questa stagione, abbiamo sempre onorato le competizioni arrivando in fondo. In campionato, in Coppa Italia e in Europa League. L’obiettivo e migliorarci”.

    Le manca ancora una consacrazione internazionale?
    “Se arrivasse un successo in ambito europeo sarei felice solo per il club e non per me stesso. Non voglio arricchire la bacheca personale ma solo quella del club che decide di assumermi”.

    Hanno scritto che all'Inter piace un calciatore della Dinamo Kiev, è vero?
    “In questo momento è inopportuno parlare di mercato e altri calciatori. Siamo arrivati qui e posso solo ringraziare il gruppo dei miei calciatori per quello che hanno fatto in stagione e soprattutto dopo il lockdown. Trovo inopportuna la domanda e in maniera educata glisso la domanda”.

    Pensa di poter recuperare Sanchez per la finale? La sua assenza cambia qualcosa?
    “Per gran parte della stagione non l’ho avuto, oggi ci stiamo accorgendo di che tipo di arma non ho potuto disporre. Adesso è tornato a livelli importanti, la sua assenza mi priva di un elemento fondamentale. Cerchiamo di chiedere un sacrificio maggiore ai due attaccanti, poi l’alternativa è Sebastiano Esposito o inventarci qualcosa davanti. Qualcosa abbiamo provato per l’emergenza, ma Sanchez ci sarebbe servito”.

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