Inter: Jovetic e la maledizione del n° 10
EQUIVOCO TATTICO - Appena sbarcato ad Appiano Gentile, Jovetic scelse di indossare lo stesso numero che aveva a Manchester, il 35, prima che la società decidesse di affidargli il 10, elevandolo a simbolo della qualità della nuova squadra di Mancini, dopo la partenza di Kovacic in direzione Madrid. Il talento del montenegrino non è mai stato in discussione,si tratta di un giocatore capace di segnare e di far segnare, che nella sua carriera è stato frenato solo dai problemi fisici. Una seconda punta che sulla carta si sposerebbe a meraviglia con un centravanti d'area di rigore come Icardi. Peccato che i due, insieme, abbiano giocato solo 430 minuti, in sole sei delle prime quattordici giornate. Jovetic è un "9 e mezzo", e negli schemi scelti da Mancini si deve sempre adattare: non è un trequartista classico in grado di giocare dietro la prima punta nel 4-2-3-1, non è il 9 ideale da mettere al centro dell'attacco in un 4-3-3. Un equivoco tattico che affonda le sue radici nelle decisioni di mercato estive, un rompicapo difficile, che Mancini deve risolvere per garantire quel qualcosa in più a questa Inter desiderosa di tornare finalmente protagonista.