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  • Juventus in crisi e con i nervi a fior di pelle: così pure la Champions è a rischio, nemmeno il ritiro è servito

    Juventus in crisi e con i nervi a fior di pelle: così pure la Champions è a rischio, nemmeno il ritiro è servito

    • Redazione CM
    Il ritiro doveva servire a qualcosa. Non si capisce bene a cosa, visto che dal giorno zero si è sempre parlato di una Juve che faceva della compattezza del gruppo la propria forza. Invece alla sfida con il Genoa è arrivata una squadra non squadra, sfilacciata e senza idee, soprattutto nervosa come mai vista in questa stagione. Il faccia a faccia Danilo-Retegui dopo pochi minuti, le reazioni di un Federico Chiesa fuori partita, fuori giri, fuori posto, le proteste di frustrazione che si sono trasformate nel cartellino rosso per Dusan Vlahovic, l'evitabile spettacolino di Max Allegri nel post-partita. Una Juve con i nervi a pezzi insomma, che avanza con un ritmo retrocessione verso il rush finale, lo stesso che sta erodendo un vantaggio apparentemente impossibile da sperperare in ottica zona Champions ma che ora improvvisamente non lascia più tranquilla una Juve che effettivamente appare tutto fuorché tranquilla. E tutto sembra essersi rotto proprio quando i bianconeri avevano agganciato la vetta della classifica: al match con l'Empoli si presentava una Juve con un punto e una partita in più dell'Inter, tutto funzionava a meraviglia poi proprio Allegri ha voluto toccare quegli equilibri che definiva sacri mettendo lo sciagurato Arek Milik (subito espulso, anche sfortuna...) al posto di Kenan Yildiz. Una scelta mai rinnegata, anzi. Senza il minimo accenno di autocritica e di ambizione nel voler puntare in alto invece di accontentarsi di quello che già c'era, la Juve si è sgretolata: 8 partite, 7 punti, una sola vittoria (all'ultimo respiro con il Frosinone), il tutto con un calendario persino agevole. 

    CHE SUCCEDE – Ora arriva la sosta, servirà per far sbollire un po' gli animi e riportare la calma. Ma tutti sembrano aver soprattutto bisogno di chiarezza. La squadra per seguire Allegri sembra voler capire almeno che sarà, il gioco delle dichiarazioni pubbliche che rimandano tutto a fine stagione è stato già vissuto per troppo tempo e non sta generando motivazione, anzi solo esasperazione. La Juve è una squadra che si è rotta a fine gennaio, a furia di definirsi appagata per la qualificazione Champions rischia persino di ritrovarsi ancora in ballo, così il percorso di crescita si è interrotto e anzi tutto sembra essersi involuto. Di sicuro serve una svolta, nello spirito e nel corpo, nel sistema di gioco e nelle idee. Al rientro ci sono le sfide con una Lazio che di sicuro non sta meglio, tra campionato e Coppa Italia, la prima si dovrà giocare senza Vlahovic e senza il suo vice-designato (Milik). Ma con un ritmo da (meno) di un punto a partita, pure quella stessa qualificazione in Champions ostentata come una medaglia al valore torna a rischio. E salterebbe tutto.

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