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  • L’Inter soffre col Napoli ma resta seconda. Ha la rabbia per vincere l’Europa League, e Lautaro si ribella

    L’Inter soffre col Napoli ma resta seconda. Ha la rabbia per vincere l’Europa League, e Lautaro si ribella

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Nuova maglia, vecchia Inter, capace di vincere senza sprecare altre occasioni. E così, con questo 2-0 contro il Napoli, per la verità troppo severo pensando alle grandi parate di Handanovic sull’1-0, la squadra di Conte rimane seconda con un punto di vantaggio sull’Atalanta ed eventualmente sulla Lazio se oggi batterà il Brescia. In questo caso, però, un pareggio sabato a Bergamo le basterebbe soltanto per chiudere davanti ai nerazzurri di Gasperini, perché per avere la certezza del secondo posto dovrebbe vincere, evitando il sorpasso finale della Lazio che chiuderà proprio contro il Napoli. In attesa di sapere che cosa succederà, è positivo il fatto che l’Inter abbia ancora la rabbia e la benzina per puntare all’Europa League, perché stavolta non cala alla distanza e soprattutto ritrova Lautaro che firma il gran gol del 2-0, dimostrando di non gradire la retrocessione a riserva. La sconfitta, invece, pensando alla trasferta a Barcellona, deve scuotere il Napoli, generoso in mezzo al campo, ma spuntato in attacco dove Milik fa scena muta, mentre Insigne offre più fumo che arrosto.
     

    MAXI TURNOVER - Sfumato il sogno scudetto, pensando alla sfida contro il Getafe, Conte cambia addirittura sette uomini dopo il 3-0 contro il Genoa. D’Ambrosio, De Vrij e Bastoni rilevano Skriniar, Ranocchia e Godin in difesa. In mezzo al campo Candreva sostituisce Moses e Barella lo squalificato Gagliardini vicino al confermato Brozovic, mentre Borja Valero torna al posto di Eriksen alle spalle di Lukaku e Sanchez, con Lautaro inizialmente in panchina. Gattuso, rispetto al 2-0 contro il Sassuolo, ne cambia uno in meno: Ospina con Meret, Di Lorenzo con Mario Rui e l’infortunato Manolas con Maksimovic in difesa, Elmas e Demme in mezzo al campo al posto di Fabian Ruiz e Lobotka, mentre l’ex nerazzurro Politano viene preferito a Callejon nel tridente d’attacco in linea con Milik e Insigne. Un autentico maxi turnover dei due allenatori con tredici 
    uomini nuovi a distanza di tre giorni.   

     

    LAMPO D’AMBROSIO - Inter e Napoli, però, non risentono della rivoluzione forzata per combattere il caldo e la stanchezza, mantenendo le rispettive caratteristiche. La squadra di Conte punta molto sulla velocità degli esterni e non a caso Candreva avvia l’azione che frutta il vantaggio, cercando dalla parte opposta il suo collega di fascia Biraghi, bravissimo a scodellare un cross al centro per D’Ambrosio che in posizione di centravanti, dal dischetto del rigore, gira alla perfezione di sinistro alle spalle di Meret, sorprendendo Koulibaly e Maximovic distratti dalla presenza di Lukaku e Sanchez. 
     

    GRANDI PARATE - Sono passati appena 11’ ma l’Inter non può illudersi perché troppe volte quest’anno ha dilapidato il vantaggio. E poi davanti ha un Napoli per nulla distratto dalla prossima sfida contro il Barcellona, che conferma di avere un ottimo centrocampo, qualitativamente migliore e meglio assortito di quello dell’Inter. Elmas e Demme non smettono di spingere come il bravissimo Zielinski, che ha anche un gran tiro ed è il primo a impegnare severamente Handanovic. Al lavoro dei centrocampisti si aggiunge quello degli esterni, perché Insigne da sinistra smarca Politano che in corsa da destra calcia a colpo sicuro, trovando però il solito Handanovic che gli nega il gol dell’ex. E’ la dimostrazione che l’Inter soffre in fase di contenimento in mezzo al campo, perché concede troppe occasioni agli avversari. Ma proprio quando il Napoli sembra vicino al pareggio, Meret imita Handanovic con una grande parata su Brozovic smarcato dal generosissimo e velocissimo Lukaku. 


    SUPER LAUTARO - Il Napoli parte meglio nella ripresa e l’Inter soffre perché Brozovic è troppo impreciso, Barella troppo falloso, non a caso di nuovo ammonito, e Borja Valero troppo lento. Lukaku rimane senza rifornimenti, ma almeno si batte mentre Sanchez fa rimpiangere Lautaro e Conte allora fa bene a dare una scossa con altri due cambi. Godin rileva Candreva, ma soprattutto Lautaro torna al posto di Sanchez e proprio dopo un quarto d’ora inventa il gran gol del 2-0, con un assolo in mezzo al campo concluso con un gran destro che si infila nell’angolino. E’ il suo gol numero 14 in campionato festeggiato con esultanza polemica, ma soprattutto è il gol che evita pericolose sofferenze nel finale, lanciando l’Inter verso il secondo posto che dovrà difendere dagli assalti finali dell’Atalanta e della Lazio. 






    IL TABELLINO


    Inter-Napoli 2-0

    Assist: Biraghi 11’

    Gol: D’Ambrosio 11’, Lautaro 29’

    Inter: Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Bastoni; Candreva (dal 15’ s.t. Godin), Barella, Brozovic, Biraghi (dal 35’ s.t. Young); Borja Valero (dal 44’ s.t. Eriksen); Lukaku (dal 44’ s.t. Moses), Sanchez (dal 15’ s.t. Lautaro).

    Napoli: Meret; Hysaj (dal 39’ s.t. Malcuit), Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (dal 20’ s.t. Ghoulam); Elmas, Demme, Zielinski (dal 20’ s.t. Allan); Politano (dal 30’ s.t. Lozano), Milik (dal 39’ s.t. Callejon), Insigne.

    Ammoniti: Sanchez (I), Brozovic (I), Barella (I), Biraghi (I), Lozano (N)

    Arbitro: Valeri.

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