Calciomercato.com

  •  Lapadula: 'Volevo la maglia numero 10. Chiedo scusa a Niang, su Bacca...'

    Lapadula: 'Volevo la maglia numero 10. Chiedo scusa a Niang, su Bacca...'

    4 gol nelle ultime 4 partite, è un periodo d'oro per Gianluca Lapadula. Il numero 9 rossonero si racconta in un'intervista concessa a Tiki Taka. 

    SUL MOMENTO AL MILAN: "E' un momento molto positivo ma a me piace anche ricordare il periodo precedente a questo che è stato più importante. Ero infortunato, non giocavo e per tanti non ero da Milan. In quel momento ho capito che doveva iniziare il mio campionato e sta arrivando tutto questo".

    RAPPORTO CON ODDO: "Lo sento spesso e devo molto a lui perché mi ha dato una grandissima mano l’anno scorso".

    IN A MOLTO TARDI: "Si vede che non ero ancora pronto, poi credo che la situazione del Parma non abbia agevolato nessun giocatore. Non mi hanno fatto mai esordire in A, ho fatto un ritiro invernale con Guidolin ma poi mi hanno sempre dato in via in prestito. Il film Braveheart? Quando avevo 13 anni non sa come mai mi entrò dentro questo film e lo rividi per centinaia di volta".

    SUL PRIMO DERBY: "Non vedevo l’ora di entrare. Avevo un sacco di adrenalina in corpo e il boato al mio ingresso è stato bellissimo. Peccato non averlo vinto".

    SUL RIGORE FALLITO DA NIANG: "L’anno scorso a Pescara non ho calciato neanche un rigore e non ho mai voluto farlo ma ieri avevo molta voglia di fare gol a San Siro. Ho sbagliato, chiedo scusa a Niang perché lui è il rigorista e poi è stato anche fischiato. Gli ho messo più pressione del dovuto e non era mia intenzione".

    SULLE FRASI DI LULIC: " A caldo non si dovrebbe mai parlare perché poi si dicono cose che non si pensano. Non credo che Lulic abbia avuto tutta questa cattiveria, è stato il momento ma purtroppo rimane il brutto messaggio".

    SULLA DECISIONE DI ANDARE AL MILAN:"Mi volevano e mi hanno cercato in tanti, come il Napoli. La scelta del Milan l’ho fatta in poche ore, ho voluto fortemente i rossoneri e sono contento di questo. La tragedia della Chapecoense ha colpito un po’ tutta la famiglia del calcio? Assolutamente sì. Ci tenevo molto a dedicare la vittoria e il gol a loro, poi io sono".

    SUL RAPPORTO CON BACCA: "E’ buono, così come con gli altri attaccanti. C’è tanta competitività ma c’è il massimo rispetto e si scherza e si ride".

    SULLA MAGLIA NUMERO NOVE:  "In realtà avrei voluto il 10 ma era occupato. C’era il 9 libero e l’ho preso. Non sono scaramantico, a Cesena il 9 mi aveva portato anche male. So l’importanza di questo numero e speriamo che continui ad andare bene".

    SU MONTELLA: "Non è facile allenare il Milan, quando è arrivato ha unito il gruppo e ha dato un’identità di gioco. Se ho imparato il cinese? Non so nulla. Berlusconi? Al derby è venuto nello spogliatoio, ci ha caricato e anche a fine partita ci ha sostenuto nonostante la delusione. Perché Higauin e Mandzukic faticano insieme A me piacciono molto entrambi. Higuain partecipa di più alla manovra mentre Mandzukic è più uomo d’area. Con chi giocherei? Con tutti e due, se dovessi scegliere dico Higuain".

    SUL LARGO VANTAGGIO SULL'INTER: "Noi guardiamo la nostra strada e la nostra classifica. L’Inter nel derby mi è piaciuta, ha grandi valori e secondo me potrebbe venire fuori. Cosa ruberei a Icardi? I movimenti, si muove benissimo e attacca alla grande la profondità".

    SE IL MILAN CREDE ALLO SCUDETTO:  "Ho sempre affrontato i campionati pensando a una gara alla volta. E credo che faremo così anche quest’anno, poi alla fine vedremo. In più c’è la Supercoppa che incombe. Un numero di gol che mi renderebbe felice? No, non c’è. Penso più alla prestazione che ai gol”

    Altre Notizie