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  • Milan, il campionato conta più della Champions

    Milan, il campionato conta più della Champions

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tra i tanti proverbi che resistono al contropiede dei social ne ricordiamo uno che dice: “meglio l’uovo oggi della gallina domani”. Parole che sembrano inquadrare alla perfezione la strana situazione del Milan campione d’Italia, inaspettatamente in difficoltà in campionato dove lotta per difendere il traguardo minimo del quarto posto, ma inaspettatamente lanciato in Champions League, dove ai quarti di finale affronterà il Napoli, appena umiliato al “Maradona” con un ineccepibile 4-0. 

    Alzi la mano chi crede a questo punto che Leao e compagni possano arrivare sino alla finale del 10 giugno a Istanbul, dopo avere eliminato l’Inter come vent’anni fa, o il Benfica. E soprattutto, visto che la successiva rivale sarebbe una tra il Real Madrid, il Chelsea, il Bayern Monaco e il Manchester City, alzi la mano chi pensa davvero che il Milan possa prendersi una rivincita “territoriale”, dopo la clamorosa sconfitta proprio a Istanbul nel 2005 contro il Liverpool, anche se poi contro gli stessi avversari rivinse la Champions due anni dopo. 
    Confessiamo che la nostra mano rimane abbassata, anche se il Milan ha già sovvertito il pronostico eliminando il Tottenham.
    Adesso, però, al di là del Napoli, si fa tutto più difficile e nemmeno il traguardo di Istanbul, senza il successo finale, garantirebbe il ritorno in Champions League la prossima stagione. 

    Il Milan, infatti, come squadra per un discorso sportivo e come società per un discoro economico, non può permettersi di ripartire dall’Europa League che rappresenterebbe un grave passo indietro dopo i progressi delle ultime stagioni. E allora si torna al punto di partenza, perché “l’uovo oggi” per il Milan è appunto un piazzamento per tornare in Champions, obiettivamente meno complicato da raggiungere anche se in campionato ci sono ancora dieci partite da giocare, mentre per vincere la Champions ne basterebbero la metà esatta. Guai, quindi, a farsi distrarre dal pensiero della prossima sfida di mercoledì a San Siro contro il Napoli nell’andata dei quarti di finale e guai a esaltarsi per il 4-0 di domenica scorsa, perché quest’anno il Milan ha perso troppi punti contro le cosiddette provinciali, tipo il Sassuolo, oppure alla vigilia dei confronti di Champions, come accaduto in occasione della sconfitta a Firenze prima dalla gara d’andata contro il Tottenham. 

    In questo senso l’Empoli costituisce la classica trappola perché sulla carta non c’è confronto con il Milan, ma se non si scende in campo con la migliore formazione e soprattutto con la giusta mentalità, che conta più di qualsiasi modulo, si rischia di lasciare altri punti per strada. La Lazio, che guarda caso è l’unica italiana esclusa dalle coppe europee, sta volando al secondo posto, l’Inter bene o male rimane ancora in corsa, la Roma ha solo un punto in meno del Milan e infine non bisogna sottovalutare l’Atalanta, che come la Lazio non ha impegni europei. 

    Risparmiare energie domani sera grazie al turnover, pensando all’impegno di mercoledì, sarebbe quindi un grave errore, perché anche se il Milan può e deve pensare di eliminare il Napoli, il traguardo del quarto posto rimane più importante. Per evitare qualsiasi rimpianto e soprattutto per scongiurare il massimo della beffa e cioè il Milan battuto in finale di Champions, ma quinto in campionato. Perché gli elogi, anche in Europa, fanno bene soltanto se accompagnano i risultati. E i primi risultati stavolta devono arrivare dal campionato. A cominciare da domani sera, affrontando l’Empoli come se fosse il Napoli. 

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