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  • De Sanctis, quando il raccattapalle è protagonista. C'è un precedente...

    De Sanctis, quando il raccattapalle è protagonista. C'è un precedente...

    Il recentissimo episodio del raccattapalle dell'Atalanta schiaffeggiato dal portiere del Napoli Morgan De Sanctis in occasione della sfida di mercoledì sera non è l'unico caso in Italia in cui un addetto al recupero dei palloni finisce sulle pagine dei giornali. Suo malgrado. Quattro stagioni fa, ci fu un illustre precedente e oggi, come allora, il caso potrebbe diventare materia d'indagine per il Giudice Sportivo.

    Gianluca, chi era costui? Ce ne sono tanti che si chiamano così, ma questo è diventato famoso per un suo gesto ha fatto molto discutere, tanto da finire sul tavolo del giudice sportivo, chiamato ad esprimersi in merito alla vicenda. Era il 26 gennaio scorso e allo Stadio Olimpico si giocava Roma-Palermo. Il risultato era fermo sullo 0-0, quando un ragazzo, Gianluca appunto, raccattapalle in quell’occasione, si avvicinò alla bandierina del calcio d’angolo, posizionando la palla a terra, per permettere alla squadra di casa di riprendere più velocemente il gioco.
     
    Dall’azione successiva è nato il gol con cui la Roma ha battuto il Palermo, che a fine gara ha presentato ricorso per l’eccesso di zelo del ragazzino. La sentenza del giudice sportivo Giampaolo Tosel che non ritenne il gesto influente sulla regolarità dello svolgimento della gara, respingendo di fatto il ricorso della squadra sicula.
    Non potevamo certo aspettarci che per un simile episodio venisse ripetuta la partita o addirittura assegnata la vittoria a tavolino alla squadra di Zamparini, ma per dovere di cronaca bisogna ricordare che, secondo il regolamento, il raccattapalle non può in alcun modo sostare davanti ai cartelloni pubblicitari. Il ricorso del Palermo, quindi, non era così insensato, pur essendo eccessive le sue richieste. 

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