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    Roma, è tornato l'Iturbe di Verona

    Roma, è tornato l'Iturbe di Verona

    • Federico Zanon
    Una chance. Quella che ha avuto dal Paraguay, quella che chiede alla Roma. Juan Manuel Iturbe sa di aver sprecato troppo tempo, ha capito che è arrivata l'ora di svoltare, per farlo aspetta un segnale da Spalletti.Chiede un'altra occasione, per dimostrare che può essere una risorsa, non un peso strapagato, chiede spazio, più di quanto ne abbia avuto fino a questo momento. La sua stagione, infatti, a livello numerico è stata da film dell'orrore, con 8 presenze totali tra campionato, Europa League e playoff Champions League, per un totale di 312 minuti giocati, con due zeri alla casella gol segnati e assist regalati. Dati da ultima scelta, alle spalle di Salah, Perotti ed El Shaarawy.

    FUMOSO - Dopo il fallimentare prestito al Bournemouth l'ex giocatore del Porto è tornato in Italia con un solo obiettivo in testa, sfondare con la maglia della Roma. Per questo motivo ha detto no a tutte le offerte, per questo motivo dal ritiro estivo vive ogni allenamento come se fosse una finale di Coppa del Mondo. Qualcosa, però, al momento di dimostrare sul campo il suo talento, al momento di mettere in pratica quanto imparato in settimana, finora lo ha bloccato. Quando schierato Iturbe è sembrato un giovincello impaurito e testardo, tutto fumo niente arrosto, non il giocatore ammirato nella sua avventura a Verona. E nessuno è ancora riuscito a capire perchè.

    E' TORNATO - Forse Iturbe ha semplicemente bisogno di fiducia. Quella che gli ha dato il ct del Paraguay Arce. Nella sfida decisiva contro la Bolivia il ragazzo nato a Buenos Aires è stato schierato titolare, risultando il migliore, nonostante l'Albiroja abbia subito la seconda sconfitta consecutiva (cinque giorni dopo il ko interno contro il Perù). Dopo una prima parte del match sottotono si è acceso: ha fatto impazzire la difesa de La Verde, ha fatto espellere Valverde, ha creato tre palle gol limpide, grazie alle sue proverbiali accelerazioni. In altura, sui 3600 metri di La Paz, mentre i compagni boccheggiavano Iturbe aveva una marcia in più. Ora è pronto a prendersi la Roma.
     

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