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  • Ronaldo, il peggiore della Juve nella partita più importante: può essere la fine di un ciclo

    Ronaldo, il peggiore della Juve nella partita più importante: può essere la fine di un ciclo

    • Federico Zanon
    Tre eliminazioni, due agli ottavi e una ai quarti di finale. Cristiano Ronaldo è sbarcato a Torino nell'estate 2018 per vincere la Champions League, dopo tre stagioni il bilancio è una caporetto. Se contro Ajax e Lione era stato uno degli ultimi a mollare, contro il Porto è stato il peggiore in campo, dal primo all'ultimo minuto. Lento, testardo, nervoso e prevedibile, per tutta la partita è stato un problema per la Juve. Quella Juve che avrebbe dovuto prendere per mano, per portarla in alto, a vincere una coppa che manca dal 1996.

    ERRORE DECISIVO - Nessun tiro pericoloso, nessuna giocata e l'errore decisivo in barriera al 115' che ha permesso a Sergio Oliveira di bucare Szczesny e indirizzare in maniera definitiva il discorso qualificazione. Da mister 30 milioni di euro all'anno, da uno capace di segnare 134 gol in Champions League e di conquistare, prima dell'avventura in bianconero, otto semifinali dell'Europa che conta, tutti si aspettavano di più. Era stato preso per coltivare un sogno, per la Juve è diventato un incubo, prima economico, poi sportivo.

    FINE DI UN'ERA - Il riposo contro la Lazio non è servito a nulla, Ronaldo è sembrato scarico, fisicamente e mentalmente. La sfida dello ​stadio do Dragão aveva lanciato l'allarme, la prova di questa sera è la dimostrazione che la macchina perfetta si è inceppata. Ronaldo ha smesso di essere il più forte. La sconfitta contro il Porto potrebbe rappresentare l'inizio di una fine di un ciclo. CR7 ha il contratto in scadenza nel 2022, Paratici è stato chiaro, il rinnovo al momento non è una priorità. Incertezze, anche sul prossimo anno. A fine stagione verrà fatto un punto con il suo agente Jorge Mendes, l'addio è un'ipotesi concreta. Ora la Juve ha capito che può fare a meno di lui.
     

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