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  • Sampmania: il curioso caso di Lucas Fernando

    Sampmania: il curioso caso di Lucas Fernando

    • Lorenzo Montaldo
    Da quasi un mese Lucas Fernando viene considerato un sicuro partente in casa Sampdoria. L'operazione avrebbe di per sé i connotati dell'affare ideale, almeno per quanto riguarda le linee guida del mercato blucerchiato. Il piano sembrava perfetto: un giocatore pagato tanto, arrivato un po' a sorpresa a Genova un anno fa, valorizzato dalla Samp e rivenduto, dopo una sola stagione in Serie A, a 14 milioni di euro. Plusvalenza netta di 6 milioni, per una società come quella doriana una manna dal cielo.

    E in effetti, Corte Lambruschini non ha faticato poi molto a trovare l'intesa con lo Spartak Mosca considerando i numeri in ballo. Scelta sacrosanta, tenendo conto della filosofia dell'auto finanziamento che Ferrero persegue. Quei 14 milioni consentirebbero al Doria di vedere il tanto agognato segno "+" nel prossimo bilancio, e permetterebbero anche alla Samp di intervenire sul mercato per sostituire il centrocampista brasiliano, magari con l'obiettivo di ripetere quanto fatto nell'estate 2015.

    Tutto lecito e comprensibile, ma tra meno di una settimana partirà il ritiro e tra il dire e il fare c'è di mezzo... Fernando. O meglio, il suo volere e le sue aspettative di carriera. Diciamolo chiaramente, il giocatore in Russia non ci vuole andare. Non dopo essere letteralmente fuggito dall'Ucraina, non dopo aver assaggiato il calcio dell'Europa che conta. La tanto vituperata Serie A non avrà l'appeal del campionato tedesco, spagnolo o inglese, ma neppure quello della Prem'er-Liha ucraina o russa. E anche la qualità della vita non è la stessa. 

    Da una decina di giorni non filtrano più indiscrezioni relative al destino di Fernando. Per quale motivo? Semplice, la trattativa è in stallo. C'è un'interessante tematica, in economia, che riguarda il 'prezzo di riserva'. Nel caso di un venditore (e Fernando in questa situazione lo è) si tratta del prezzo minimo che chi cede un un servizio è disposto ad accettare in cambio della sua prestazione. Il prezzo di riserva di Fernando, a fronte di un trasferimento in Russia, è molto molto alto.

    Parliamo di oltre tre milioni a stagione, a fronte dei due proposti. Quasi il triplo di quanto chiesto per trasferirsi a Genova, dove percepisce circa 1,2-1,3 milioni a stagione. I numeri difficilmente mentono: e da queste cifre si capisce che Fernando, di andare allo Spartak, non ha molta voglia

    Come uscire dallo stallo? Ci sono tre strade percorribili, una molto meno probabile delle altre. I protagonisti della vicenda possono variare il loro prezzo di riserva (già, sempre lui): il centrocampista può diminuirlo, lo Spartak può alzarlo e trovare così un punto di incontro. Oppure la Samp può prendere in considerazione altre offerte: in Serie A il Milan è finito nelle mani di Montella, e i futuri nuovi proprietari cinesi sembrano avere parecchia liquidità da immettere. E se il rinforzo per il reparto mediano rossonero fosse il brasiliano? Tutti contenti, Sampdoria - a fronte di un'offerta adeguata, chiaro - il Milan, Fernando. Tutti tranne lo Spartak, ovviamente. 

    La terza via invece sembra la meno percorribile: la Samp varia i suoi piani, tiene Fernando un altro anno a Genova (ha il contratto in scandenza soltanto nel 2020), rinuncia alla plusvalenza nell'immediato facendo cassa con un'altra cessione eccellente e cerca di valorizzare ulteriormente il classe 1992, affiancandogli un innesto in grado di esaltarne le qualità di rubapalloni. Con la speranza magari di venderlo dopo un altro campionato di buon livello ad una cifra ritoccata verso l'alto.

    Il rischio di ripetere quanto successo con Soriano, sul piede di partenza già in due sessioni diverse di calciomercato, sarebbe alto. Ma altrettanto forte è il pericolo di mantenere bloccate le operazioni in entrata, in attesa di liquidità, avvicinandosi all'inizio del ritiro senza un'identità di squadra ben definita. Se la Juventus al 7 di luglio ha già chiuso Dani Alves, Pjanic e Benatia, e domina da anni in Italia un motivo ci sarà. La decisione, in sostanza, è estremamente delicata. Servirà buonsenso, un po' di fortuna e tanta attenzione. Anche perchè gli errori di programmazione si pagano a carissimo prezzo. E quest'anno a Genova, sponda blucerchiata, se ne sono accorti tutti.

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