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  • Tomori è il simbolo di un Milan che non c’è più

    Tomori è il simbolo di un Milan che non c’è più

    • Daniele Longo
    Sprofondo rossonero, il Milan in pochi giorni ha perso tanto, forse tutto. Al King Fahd International Stadium di Riyad non c’è mai stata partita perché l’Inter ha passeggiato su un avversario incapace di organizzare una minima reazione. Fisica e mentale. Simone Inzaghi ha vinto sia la Supercoppa che il duello personale con Stefano Pioli su tutta la linea. Ora per il tecnico parmigiano c’è una missione molto difficile da superare: rialzare una squadra a terra per cercare di salvare la stagione con lo scudetto sul petto. Al netto di quelle che sono le evidenti responsabilità della guida tecnica, il Milan sta pagando una serie di errori individuali incomprensibili. Gettare la croce su un solo giocatore in un periodo come questo sarebbe sicuramente ingeneroso ma c’è un giocatore che più degli altri può essere preso come esempio: Fikayo Tomori.

    TOMORI SIMBOLO - Nelle vene del difensore inglese scorre sangue rossonero nonostante sia alla seconda stagione e mezza in Italia. Dell’ex Chelsea, in questa stagione, si notano i tanti errori grossolani che hanno portato ai gol degli avversarsi e un comportamento, a volte, poco costruttivi con i compagni ( Tatarusanu in primis). La sensazione è che lui, così come quasi tutto il Milan, ha perso quella umiltà e quella lucidità ammirata nell’anno dello scudetto. Perché il derby si può anche perdere ma non senza lasciare il cuore sul rettangolo verde. 

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