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  • Torino, Giampaolo: 'Nessuno dorme sereno, è uno dei momenti più difficili. Segre ha sbagliato, su Cairo...'

    Torino, Giampaolo: 'Nessuno dorme sereno, è uno dei momenti più difficili. Segre ha sbagliato, su Cairo...'

    Il tecnico del Torino, Marco Giampaolo, presenta la sfida di domani contro l’Udinese ai microfoni del canale tematico: “Sarà una partita ostica, loro sono quadrati e vengono da un buon momento: hanno fatto risultati importanti, ci siamo preparati perché siamo nelle condizioni di non guardare in faccia l’avversario. Tutte le gare sono difficili, siamo preparati per affrontarla al meglio: servirà pazienza, loro hanno caratteristiche precise ma siamo pronti”. 

    Quali sono le corde giuste da toccare nei giocatori?
    “Non bisogna bluffare con loro, ma dire le cose come stanno e analizzare bene il momento, oltre alle nostre prestazioni. Il mio approccio è sui contenuti, andare a guardare l’ultima partita e valutarla nel complesso. Poi i gol spostano gli equilibri e i giudizi, c’è da fare una presa di coscienza e lavorare tanto e parlare poco, abbassando la testa. Non si vive di giustificazioni, ma di fatti. Ed è ciò che chiedo a loro. Ma sono allineato e coperto”.

    Cairo ha detto che ha stima in lei e che non si possono prendere gol in fotocopia.
    “L’attestato di stima mi fa piacere, ma sono consapevole che non è sufficienti perché devi fare i risultati. E non sono sufficienti nemmeno le prestazioni. I gol subiti sono una mia responsabilità: martedì mattina abbiamo fatto un’ora di lavoro su quello, è stato un puntualizzare ulteriormente gli aspetti che ci hanno portato a prendere due gol quasi in fotocopia”.

    Qual è l’insegnamento del derby?
    “Abbiamo bisogno di punti per la classifica e di virgole, che sono dettagli. Il nostro sentimento, prima della Juve, era quello di fare un risultato pieno: non al 75’ quando eravamo sopra, ma lo avevamo già prima di cominciare”.

    Rifarebbe le stesse scelte nel derby?
    “Abbiamo perso per dettagli, lo confermo, e faccio riferimento anche al valore della Juve. Ma loro il primo tiro lo hanno fatto nel primo tempo, poi solo la deviazione di Lyanco e dopo i due gol. I cambi? In panchina avevo tre difensori per tre difensori, quindi a meno che non si faccia male qualcuno è inutile. Poi due con il post-Covid senza allenamento, Vojvoda e Gojak, e Lukic aveva fatto solo un allenamento. E poi avevo Bonazzoli, Edera e Vianni, le sostituzioni al Toro erano o Bonazzoli o Lukic, con punto interrogativo, o Segre, ma per caratteristiche non è un cambio in grado di spostare equilibri offensivo ma è di contenimento. Da quel punto di vista, sgombriamo il campo. Lukic ha fatto l’attaccante con il Sassuolo e con la Lazio, e aveva segnato, quindi non abbiamo perso per il cambio: e meno male, se si perde per i cambi è un casino”.

    Come cambia varia sempre i difensori?
    “Nelle altre squadre non giocano sempre gli stessi. E nello specifico, posso dire che a Milano avevo optato per Bremer come terzo di sinistro perché l’opposizione era di tenuta fisica al cospetto di Lukaku. La seconda, contro la Samp, giocavano con solo Quagliarella e un sottopunta, ho scelto Rodriguez. Con la Juve senza Morata, ho optato per due palleggiatori come Lyanco e Rodriguez. Le scelte le faccio in base alla partita e in funzione alla partita, ma soprattutto al fatto di voler giocare. Ma i sei giocatori che ho sono tutti meritevoli, voglio tenerli tutti pronti”.

    Tornerete al 4-3-1-2?
    “E’ una domanda trabocchetto, vedremo domani”.

    Considerando i risultati, è il momento più difficili nella sua carriera?
    “Ne ho vissuti tanti, lo vivo adesso e li vivrò in futuro. Non è questa la mia cartina tornasole, il mio riferimento sono i calciatori: e per come si allenano, per la fidelizzazione, alla vigilia del derby ho detto questo. “La mia cartina tornasole siete voi: mi trasmettete questa fiducia, non ho timore di giocare e vincere questa partita”. So questo fa parte del calcio, il mio focus è sempre verso i calciatori”.

    Come ha vissuto Segre il post derby?
    “Ha sbagliato, ha commesso un’ingenuità e ha accusato. Gli ho parlato, dovrà imparare dai suoi errori. Ma è un ragazzo sano, lo garantisco: è serio nel lavoro, quindi l’importante è che capisca di aver sbagliato ma non bisogna crocifiggerlo. L’identificazione è importante. Contestazione? Figlia del momento per una mancanza di risultati, ed è la stessa insoddisfazione che abbiamo noi. Non dormo sereno, ma dedico il tempo al Toro: mattina e sera, mattina e sera. Quando parlo di fede, mi riferisco alla identificazione con il club, ai valori, a cosa rappresentiamo, non è una parola buttata lì. Il sento di appartenenza è un altro aspetto che il calciatore deve sentire nella pelle e con i quali svegliarsi la mattina e andare a dormire la sera. Dobbiamo mettere un punto, pensare a domani e consapevoli di ciò che siamo e del momento che abbiamo vissuto. Dobbiamo giocare al meglio delle possibilità, con la mente fredda e il cuore caldo. Ora l’obiettivo è l’Udinese, e mi auguro che giochiamo senza esasperazione del sentimento e del nervosismo. La devo giocare con responsabilità e appartenenza, senza perdere il lume della ragione. Occupiamo una posizione di classifica non vera per i valori della squadra, siamo fiduciosi di poter venirne fuori”.

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